con una maggioranza pari al 54,8% dell’assemblea dei sindaci, ma il diniego da parte del sindaco di Favara e l’astensione del sindaco di Palma di Montechiaro. Non è finita qui, il sindaco di Sciacca Fabio Termine è uscito e non ha partecipato alla votazione del bilancio che per il 2022 si è chiuso con una perdita di circa 3 milioni di euro. La situazione economica di Aica è molto critica anche per l’anno che sta per concludersi, ma lo scontro in assemblea anche ieri sera è stato relativo alla posizione debitoria di diversi comuni, alcuni dei quali non hanno ancora garantito la propria quota parte del prestito regionale a suo tempo concesso per consentire alla società l’avvio della gestione, mentre altri non garantiscono il pagamento dei servizi garantiti. Una resa dei conti quella che si prospetta, con il sindaco di Sciacca che anche recentemente in consiglio comunale ha ammesso che la situazione è insostenibile e che non è più accettabile che vi siano comuni in regola con il pagamento delle spettanze ed altri che continuano a non pagare pur ricevendo i servizi. A tutto ciò si aggiungono i problemi legati alle mancate manutenzioni alle reti idriche e fognarie. A testimoniare la fase critica di Aica anche il fatto che soltanto ieri sera è stato approvato il bilancio 2022. Lo evidenzia Alfonso Provvidenza, presidente dell’Assemblea dei sindaci di Aica che pur esprimendo soddisfazione ha concordato sulle diverse criticità evidenziate dagli altri sindaci che hanno, comunque, con senso di responsabilità, approvato il bilancio. Criticità che vanno senza dubbio risolte, dice Provvidenza riferendosi al mancato versamento della quota sociale del Comune di Licata, alla necessità di concludere l’iter amministrativo per la cosiddetta anticipazione straordinaria messa a disposizione dalla Regione per la quale diversi Comuni non hanno proceduto con la votazione in Consiglio comunale, ma anche ai Comuni in ritardo con i pagamenti. Nel corso della riunione, aggiunge Provvidenza, abbiamo chiesto al Cda un intervento importante per le manutenzioni ordinarie e straordinarie perché le procedure di scelta dei contraenti, utilizzate negli ultimi mesi, si sono rivelate inefficaci e stanno creando una serie di problemi. Se poi, ci sono dei sindaci-soci che non vogliono far parte di Aica, conclude il presidente dell’assemblea, possono uscire dalla società in qualunque momento e probabilmente è il caso di aprire un tavolo tecnico per capire chi ci sta e chi, invece, preferisce lasciare.
Un chiarimento prima tra i sindaci e poi con i vertici appare ormai non più rinviabile anche perché i comuni si troveranno a fronteggiare la situazione economica dell’azienda idrica. Sia il presidente del consiglio di amministrazione Settimio Cantone, sia il direttore generale di Aica Claudio Guarneri non perdono l’ottimismo e dichiarano che con l’approvazione del bilancio 2022 si può chiudere una pagina e aprirne una nuova, di condivisione tra tutti gli organi, che consenta di raggiungere gli obiettivi per i quali Aica è stata creata.