e dall'altro che si torni presto ad una gestione pubblica del servizio idrico, scenario da tempo portato avanti a livello provinciale dall'Intercopa guidato da Franco Zammuto. “L’indagine della magistratura di Agrigento ipotizza reati inquietanti a carico di nomi di spicco, di politici, professionisti, persino di rappresentanti delle istituzioni. Possiamo solo auspicare che la magistratura faccia in fretta, che le indagini si concludano rapidamente facendo chiarezza su fatti e posizioni affinché su una nube così pesante sulla comunità agrigentina e siciliana possa essere dissipata”. Lo affermano in una nota congiunta il segretario generale della Cgil Sicilia, Michele Pagliaro, e il segretario della Camera del lavoro di Agrigento, Massimo Raso che aggiungono: “Sulla gestione privata dell’acqua, sin dal suo affidamento, si sono sempre addensati dubbi e si sono proposti problemi che, come Cgil, insieme ai Comitati e alla Federconsumatori abbiamo denunciato, chiedendo la rescissione del contratto. Queste battaglie - continuano Pagliaro e Raso - hanno impattato col sistema di sostegno a Girgenti Acque che, se dimostrato, è davvero pervasivo, trasversale e fortissimo”. I due esponenti della Cgil concludono con l’auspicio che “l’iniziativa di ora della magistratura possa concludersi presto e che alla provincia di Agrigento sia comunque restituita una gestione pubblica, efficiente ed economica di un così importante servizio pubblico”. Una questione che sicuramente sarà ancora al centro del dibattito politico e sindacale dei prossimi mesi.