ma anche quella relativa al deposito nazionale dei rifiuti radioattivi che, in Sicilia, potrebbe prevedere dei punti a Trapani ed a Segesta. Ad interessarsi della vicenda, ancora una volta, la sezione regionale di Italia Nostra che lancia l'allarme e che sta raccogliendo le rimostranze che provengono dai territori interessati. Si tratta di sedi individuate come idonee dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica che ha pubblicato il nuovo elenco delle aree per realizzare il Deposito nazionale. L’elenco pubblicato, nel dettaglio, si chiama Carta Nazionale delle Aree Idonee.
È un documento tecnico atteso da tempo, la cui pubblicazione ha subito vari ritardi, e restringe ulteriormente il campo dei siti idonei. Entro la fine dell’anno dovrebbe essere scelto il luogo dove realizzare il deposito tra i 51 indicati nella lista. Tra questi, come detto, anche Trapani e Calatafimi Segesta. La procedura di selezione è stata molto lunga e se n’è occupata un’azienda statale, la Sogin. Il problema non è tanto realizzare il Deposito, perché i fondi sono garantiti dallo Stato, ma scegliere il luogo adatto a farlo. Finora gli incentivi promessi – tra cui un fondo di compensazione da 15 milioni di euro e la promessa di occupazione per oltre 4 mila persone – non sono stati sufficienti a suscitare l’interesse degli enti locali. Anzi, sono tutti contrari e si oppongono alla costruzione del deposito nel proprio territorio. Gli anni di costruzione sarebbero quattro, mentre il deposito dovrebbe rimanere in attività per 40 anni con una occupazione stimata tra i 700 ed i 1000 addetti, tra occupazione diretta ed indotto.
Insieme al deposito, inoltre, verrà realizzato anche un Parco tecnologico con un Centro di ricerca per studiare nuove tecniche di smantellamento delle centrali nucleari, gestione dei rifiuti radioattivi e salvaguardia ambientale.
Italia Nostra Sicilia non condivide l’individuazione dei territori dei Comuni di Trapani e di Calatafimi-Segesta come sedi idonee per il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi e pertanto condivide e sostiene l’opposizione dei Sindaci che hanno espresso fondate preoccupazioni.
A nostro giudizio, scrive Italia Nostra, i due siti individuati nella Sicilia Occidentale non soddisfano i 28 criteri di localizzazione delle aree idonee e quindi non vanno inclusi nell’elenco del Ministero dell’Ambiente. Inoltre, Italia Nostra sottolinea come la principale ricchezza del territorio trapanese è il paesaggio, la cultura, l'archeologia, il turismo. Pertanto, non è accettabile l’ipotesi di realizzare qui un deposito di rifiuti nucleari che, inesorabilmente, andrebbe a danneggiare, fortemente un peculiare e delicato sistema insediativo e produttivo. Italia Nostra invita ad intervenire e a mostrare contrarietà anche la Regione Siciliana.