Il nome di Pierobon è stato indicato dall'Udc, stesso partito da cui proveniva Figuccia. Il Governatore Nello Musumeci ha accolto, quindi, l'indicazione di un partito che sostiene la sua maggioranza. In tema di rifiuti, Pierobon ha un curriculum da esperto in quanto, per esempio, pochi anni fa, ha gestito e superato l'emergenza che aveva investito la regione Campania e Napoli, in particolare. L'unico limite potrebbe essere quello di non conoscere appieno le dinamiche politiche e burocratiche regionali e il caos del settore, specie nella questione discariche. Il nome di Pierobon è stato individuato direttamente dal leader nazionale dell’Udc Lorenzo Cesa e condiviso con i dirigenti regionale del partito. Nelle prossime ore, salvo sorprese dell'ultimo minuto, dovrebbe arrivare l’ufficializzazione dell'incarico. Pierobon, però, non si dovrebbe insediare subito, probabilmente entro fine mese, non appena si libererà degli impegni assunti in precedenza che non gli consentirebbero di assumere immediatamente la delega, che dunque al momento rimane nelle mani del governatore che proprio in questi giorni sta affrontando la delicata questione dei rifiuti, questione che rimane al centro anche dei lavori dell'ARS. Il tempo stringe, insomma, ed entro settembre tutte le discariche siciliane raggiungeranno la loro capienza limite. Nel giro di pochi mesi, quindi, il nuovo governo regionale deve trovare una soluzione: non si può puntare soltanto sulla raccolta differenziata poiché è complicato mutare di colpo le abitudini degli utenti in 6 mesi e ottenere risultati significativi in termini percentuali. Per questo motivo, in attesa di mettere su carta una nuova legge di riordino del settore che superi gli attuali intrecci normativi, rimane in piedi l'ipotesi del trasferimento dei rifiuti siciliani all'estero, seppur non sia ancora chiaro né quanto questo costerà né chi dovrà sostenere tali spese. Una soluzione tampone per permettere di mettere mano agli impianti e costruire nuove vasche. Basterà?