Un mondo nel quale, se le ipotesi dei magistrati fossero suffragate, il potere indossa abiti diversi. Non solo quelli dei politici (e in qualche caso dei loro genitori), ma anche quelli dei più alti funzionari dello Stato. E ancora: sindaci, magistrati, avvocati, perfino giornalisti. Sullo sfondo ancora una volta ci sono le assunzioni presso l'ente gestore. Lavoratori, in molti casi “figli di” ma non solo, che sarebbero stati reclutati su segnalazione di amministratori, deputati e altri potenti della pubblica amministrazione in cambio di favori e promesse, nell'ambito di un sistema di sostanziale protezione del ruolo di Girgenti Acque che, stando al quadro venuto fuori in queste ore, sarebbe politicamente trasversale, da destra a sinistra. Per i magistrati del pool investigativo coordinati dal procuratore capo Luigi Patronaggio perfino il prefetto di Agrigento Nicola Diomede avrebbe in qualche misura aiutato Girgenti Acque. Carabinieri e Guardia di finanza ieri sono stati nel palazzo del Governo per perquisirgli l'ufficio. È, quello del dottor Diomede, uno degli oltre 70 nomi di persone destinatarie di avviso di proroga delle indagini nel più recente filone investigativo che ha riacceso i riflettori su Girgenti Acque venuto fuori una settimana fa, quando si era appreso che a finire sotto inchiesta, oltre al presidente di Girgenti Acque Marco Campione, c'era stato anche Pietro Arnone, presidente di Hydrotecne, società interamente controllata dall'ente privato gestore delle risorse idriche pubbliche. Le ipotesi di reato formulate dai PM Salvatore Vella, Teresa Vetro e Alessandra Russo sono di associazione a delinquere, falso in bilancio, corruzione e inquinamento ambientale. Nelle ultime ore è spuntato il voto di scambio. Tra gli indagati c'è il gotha della politica agrigentina, a partire da Angelo Alfano, 81 anni, il padre del ministro degli Esteri Angelino Alfano. Informazioni di garanzia sono state notificate anche agli ex presidenti della provincia Eugenio D'Orsi ed Enzo Fontana. Fu quest'ultimo all'epoca a sottoscrivere, per la parte pubblica, in qualità di presidente dell'Ambito Territoriale Idrico, il contratto che avrebbe legato per trent'anni il territorio alla gestione idrica di Girgenti Acque. Indagati anche deputati ed ex deputati regionali: Angelo Capodicasa (ex Partito Democratico, oggi Liberi e Uguali), Giovanni Panepinto (Pd), Riccardo Gallo Afflitto (Forza Italia), l'ex governatore Raffaele Lombardo. Un elenco di indagati lunghissimo, che contempla perfino il presidente dell'antitrust Giovanni Pitruzzella, l'ex presidente del Consiglio di Giustizia Amministrativa De Lipsis. Ancora indagati anche l'ex direttore dell'Inps Gerlando Piro e quello dell'Agenzia delle entrate Pasquale Leto, il cui nome torna sotto i riflettori dopo le accuse di corruzione ed abuso d'ufficio per l'assunzione della figlia presso Girgenti Acque. Già all'indomani della notizia di una settimana fa riguardante l'inchiesta sull'ente gestore e sulla controllata Hydortecne la società di Marco Campione aveva espresso "massima fiducia negli organi inquirenti, confidando sulla celerità delle verifiche e degli accertamenti ritenuti necessari che possano diradare ogni ombra sulla gestione. La dirigenza della Girgenti Acque si era detta serena, ritenendo di avere agito sempre in buona fede e nel rispetto della legge in un settore alquanto complesso".