Una missiva indirizzata al primo cittadino, ma con insulti anche per i suoi familiari. Gueli, che è anche presidente dell’Ati di Agrigento, ha denunciato l’episodio ai carabinieri, ma ha anche commentato l’intimidazione subita. Non so chi sia l’autore - o gli autori -, per quanto so, le Forze dell’Ordine sapranno dare presto una risposta ai miei interrogativi, ha scritto il sindaco di Santa Elisabetta, evidenziandto che il suo impegno da sindaco e da presidente dell’Assemblea Territoriale Idrica non lo vedrà arretrare di un passo o chinare la testa. Continuerò a fare ciò che ho sempre fatto: spendermi per i cittadini e per le comunità amministrate perché non mi lascio spaventare da poveri vigliacchi, ha anche aggiunto rilevando come, purtroppo, sempre di più i sindaci si trovino a confrontarsi con l’odio sotto varie forme.
Messaggi sui social e lettere anonime, dice Mimmo Gueli, sono la dimostrazione fisica di una degenerazione palese del dibattito pubblico che tutti dobbiamo contribuire a sovvertire.
Solidarietà al sindaco di Santa Elisabetta è stata espressa dal capogruppo del Pd all’Ars Michele Catanzaro e dall’ordine degli architetti della provincia di Agrigento.