Presenti le organizzazioni professionali agricole, sindaci e amministratori del Comuni di Sciacca, Bivona, Cianciana, Villafranca Sicula e Burgio. Ma è stato anche un primo momento di confronto con il direttore del nuovo Consorzio di Bonifica “Sicilia occidentale”, l'organismo che, a seguito della riforma dei Consorzi, ingloba adesso tutti gli ex Consorzi di Bonifica della parte occidentale dell'isola. La situazione è allarmante: in pratica gli invasi sono vuoti o hanno una quantità d'acqua assolutamente insufficiente per affrontare la nuova stagione irrigua. Le risorse attualmente disponibili non bastano neanche per una sola irrigazione. Tutti d'accordo nel sostenere che va immediatamente chiesta alla Regione l'istituzione di una unità di crisi regionale, formata da sindaci, Consorzio di Bonifica, associazioni di categoria e assessorato, per affrontare la situazione e individuare soluzioni nell'immediato. Non basta, infatti, sperare nelle piogge, occorre intervenire subito. Lo aveva già dichiarato nei giorni scorsi, e ribadito anche ieri il sindaco di Ribera Carmelo Pace dopo avere constatato che, a fronte di una esigenza di 12 – 14 milioni di metri cubi d'acqua che servono per la stagione irrigua, a disposizione ce n'era solo un terzo e adesso ancora meno. Si confida, insomma, in un intervento da parte del governo regionale perchè né i Comuni né il Consorzio di Bonifica, da soli, potranno risolvere l'emergenza. Contestualmente, si rendono necessari ed urgenti interventi tecnici e di manutenzione agli impianti e alle strutture irrigue. Necessità rimarcata durante l'incontro di ieri dall'assessore all'agricoltura del Comune di Sciacca Paolo Mandracchia. Oltre alla istituzione di una unità di crisi regionale, per il direttore del Consorzio Tomasino, che ha già convocato un nuovo incontro tra due settimane, occorre anche una consulta provinciale che si insedierà entro metà febbraio.