ma probabilmente a causa dell’impennata di casi covid, è stato deciso di prorogarla fino al 30 giugno 2024. L’obbligo riguarda tutti i lavoratori, gli utenti e i visitatori di ospedali e strutture sanitarie all’interno dei reparti che ospitano pazienti fragili, anziani o immunodepressi, specialmente se ad alta intensità di cura.
Negli altri reparti delle strutture sanitarie e nelle sale di attesa, la decisione sull’utilizzo delle mascherine da parte di operatori sanitari e visitatori resta alla discrezione delle Direzioni Sanitarie che possono decidere di renderle obbligatorie, posto che non lo sono in base al decreto, anche al di fuori dei reparti di degenza. A discrezione dei medici di famiglia e pediatri, anche l’obbligo di indossare le mascherine nei loro ambulatori.
Oltre ai reparti ospedalieri, la mascherina rimane obbligatoria anche per i lavoratori, utenti e visitatori delle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali, comprese le Rsa, le strutture di ospitalità e lungodegenza, le residenze sanitarie assistenziali, gli hospice, le strutture riabilitative e le strutture residenziali per anziani.
Come sempre, non hanno l’obbligo di indossare le mascherine i bambini di età inferiore ai 6 anni, le persone con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina, e le persone che devono comunicare con una persona con disabilità in modo da non poter fare uso del dispositivo.
Tamponi per accedere a strutture ospedaliere e socio assistenziali potranno essere richiesti dai responsabili. In molti ospedali viene ancora effettuato per poter accedere ai pronto soccorso o alla degenza nei reparti nonostante da tempo sia venuto meno l’obbligo di isolamento in caso di positività al coronavirus. Viene solamente consigliato l’utilizzo della mascherina e di evitare contatti con fragili e anziani. Sul fronte della vaccinazione, il ministero della salute continua a raccomandarla ai soggetti con condizione di rischio per patologie.