volta il presidente Schifani non sembra propenso ad alcun dietrofront come pure è avvenuto nell’autunno scorso. A testimoniare la volontà del governatore di chiudere la controversa pagina delle nomine nella sanità è la circolare trasmessa alle ASP con la quale si invitano gli attuali dirigenti a limitarsi esclusivamente agli adempimenti urgenti e indifferibili e, per ciò che concerne i contratti, a procedere soltanto per quelli che rigurdano i medici, vista l’emergenza che si registra nelle strutture ospedaliere.
Governo che ha, dunque, tre settimane per sbrogliare la matassa e trovare la quadra all’interno della maggioranza per dare un assetto alle aziende sanitarie e porre fine alla gestione commissariale, andata avanti di proroga in proroga. Non sarà facile viste le ambizioni dei partiti e i famosi elenchi che da mesi e mesi giacciono nei cassetti, quello degli idonei e quello dei maggiormente idonei. Alla fine dovranno essere scelti 18 dirigenti da piazzare nelle aziende sanitarie e ospedaliere dell’isola. Tra gli idonei l’attuale commissario dell’Asp di Agrigento Mario Zappia, ma anche l’ex manager Salvatore Lucio Ficarra e Alberto Firenze che è stato commissario all’ospedale di Sciacca quando esplose il Covid.
Quello della scelta dei nuovi direttori generali è il dossier più complesso per il presidente Schifani e per l’assessora alla salute Giovanna Volo, ma tra gli obiettivi da raggiungere nei prossimi mesi c’è anche l’ampliamento della rete dei posti letto nelle terapie intensive e gli spazi delle aree ospedaliere di emergenza-urgenza, a fronte dei 235 milioni di euro messi a disposizione dal governo nazionale e solo in parte utilizzati dalla Regione Siciliana. La situazione attuale rimane critica, soprattutto per la carenza di medici che si registra in molti ospedali siciliani. Peraltro siamo nel periodo di maggiore criticità nei pronto soccorso e reparti di degenza tra influenza (la peggiore degli ultimi venti anni secondo gli esperti) e il covid che stanno mettendo il sistema sanitario a dura prova. Come si fronteggia? Con una circolare che consente ai direttori sanitari di rinviare i ricoveri e gli interventi non urgenti nel caso in cui l’indice di sovraffollamento superi il valore soglia del 300%.