dopo una lunghissima trattazione in Aula e un dibattito durato giorni. Contestualmente è stato approvato anche il maxi-emendamento alla Finanziaria che vale circa 100 milioni di euro, un testo con oltre 360 norme. All'interno del disegno di legge di stabilità per il 2024 anche norme proposte dalla minoranza che hanno avuto il parere favorevole del governo. L'accordo trasversale tra le varie componenti e forze politiche si è trovato, come sempre, sui contributi a pioggia da destinare a Comuni, Fondazioni, Associazioni e Accademie amiche di questo o di quel deputato.
Nelle ore immediatamente precedenti all'approvazione, il governo Schifani era stato battuto quattro volte tramite il cosiddetto voto segreto. I 4 ko del governo hanno riguardato un emendamento che avrebbe portato fondi al solo Comune di Cerda, le risorse per quei Comuni colpiti dai flussi migratori tra cui Lampedusa, Pantelleria, Siculiana e Porto Empedocle, la confermata restituzione dei fondi per quei Comuni che non portano avanti la democrazia partecipata e, infine, una norma che destinava somme soltanto per i comuni di Monreale e Caltagirone.
L’intesa raggiunta sul maxi-emendamento ha portato al voto del testo insieme con le ultime misure della manovra: a seguire lo stralcio e il conseguente disegno di legge ad hoc. Questa soluzione, avallata da Palazzo d’Orleans, consente alla Finanziaria una corsia più veloce per la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale con i soli trenta articoli già esaminati.
Secondo l'onorevole Margherita La Rocca Ruvolo “la nuova legge di stabilità mette in sicurezza i conti della Regione e dà ossigeno ai Comuni siciliani che avranno entrate per circa il 30% in più”.
Per il Presidente dell'ARS Gaetano Galvagno “dopo 21 anni di esercizi provvisori, la Regione si dota del bilancio approvato entro i termini di legge”.
Per Carmelo Pace, capogruppo della DC, “la Finanziaria ha messo al primo posto i lavoratori, dalla stabilizzazione del personale ASU alla proroga fino al 2025 per i contrattisti che così potranno lavorare senza interruzioni anche nei comuni che sono in dissesto finanziario”.
Per Michele Catanzaro, capogruppo del Pd, “E' emersa con nettezza la fragilità politica del governo regionale, soprattutto in occasione di diverse votazioni nelle quali l’esecutivo e la sua coalizione sono andati sotto”.