dai consiglieri Ignazio Bivona e Lorenzo Maglienti posto che il comune è stato destinatario anni fa di un finanziamento per la sistemazione del ponte, ma che sulle procedure finalizzate alla realizzazione degli interventi necessari alla riapertura del viadotto, scrivono i due consiglieri, sono arrivate soltanto informazioni generiche dall’ex assessore ai lavori pubblici.
L’amministrazione guidata da Fabio Termine, aggiungono Bivona e Maglienti, non ha mai ritenuto di dover informare né il Consiglio Comunale, né tantomeno la Commissione consiliare Lavori Pubblici sullo stato della procedura, nonostante l’importanza dell’opera. Queste le motivazioni per le quali i due consiglieri di opposizione hanno presentato l’interrogazione.
Sul ponte Cansalamone, oggettivamente, è calato il silenzio. Sul piano tecnico-progettuale è tutto fermo al settembre del 2022, alla presentazione del progetto da parte dell’ingegnere D’Arrigo. Progetto esecutivo e cantierabile, il problema è rappresentato dai fondi necessari ad attuarlo. Il vecchio finanziamento di 3 milioni di euro del Patto per il Sud non è più sufficiente e da anni. Per mettere in sicurezza il viadotto Cansalamone sono adesso necessari altri 10-11 milioni di euro. La Regione, in particolare la struttura del commissario per il dissesto idrogeologico in Sicilia, diretta da Maurizio Croce, pare abbia richiesto questa integrazione al governo nazionale, ma non risultano ad oggi novità significative. C’è da chiedersi però cosa è stato fatto per sollecitare la Regione e lo Stato ad erogare i fondi necessari per effettuare i lavori e riaprire l’importante arteria.