ed è stato trasmesso agli uffici di Presidenza dell’Ars. Ad annunciarlo oggi è il presidente della I Commissione affari istituzionali, Ignazio Abbate, relatore in aula della legge, insieme al capogruppo della Dc all’Ars Carmelo Pace.
Adesso toccherà al Parlamento siciliano procedere alla conclusione dell’iter con l’approvazione della riforma delle ex Province. Una volta approvata la nuova legge, le rinate “Province” torneranno sotto la guida dei politici. I cittadini saranno, infatti, chiamati ad eleggere presidenti e consiglieri. Insieme agli assessori, ci saranno 316 nuove poltrone da coprire. Un vero e proprio ritorno al passato, con un'adesione bipartisan al progetto.
I nuovi enti si chiameranno proprio “Province” e sparirà la dicitura “Liberi consorzi comunali”, mentre nelle tre città più grandi, Palermo, Catania e Messina, continueranno ad assumere l’attuale denominazione di “Città metropolitane”. Non è ancora chiaro quando si tornerà al voto, ma sicuramente entro l'anno. "Abbiamo mantenuto l'impegno con i siciliani: consegnare al Parlamento, già ad inizio anno, il testo della riforma delle ex Province - dichiara l'on. Carmelo Pace -. Rinnovare questi organi vuol dire ridare dignità alle istituzioni e responsabilizzare una nuova classe dirigente vicina ai territori. Speriamo, adesso, - conclude Pace - che l'Aula possa esitare il testo quanto prima, dando la possibilità ai siciliani di tornare a votare nei prossimi mesi".