si è dimesso da assessore al Bilancio lo scorso 15 dicembre, quindi più di un mese fa. Basterebbe solo questo fatto a dimostrare come, probabilmente, il temporeggiamento da parte di Fabio Termine sulla nomina del suo successore abbia un chiaro significato politico. Ad oggi il comune di Sciacca è ancora senza responsabile politico per i temi dell'Economia. Naturalmente l'attività viene condotta dagli uffici, e in caso di necessità il riferimento politico è il sindaco in persona.
È trascorso più di un mese, ufficialmente dovrebbe essere questione di giorni. Eppure da più parti si ritiene che la nomina del nuovo assessore non sia ancora così imminente. Il quadro è quello a tutti noto, che vede l'indicazione da parte della Lista Ferdinandea (costola del Partito Democratico) della persona di Giuseppe Ambrogio, consigliere comunale più votato. Il quale, da persona di partito, ha dato la sua disponibilità ad un ingresso in giunta a condizione, tuttavia, che non gli si chieda anche di dimettersi da consigliere comunale. Questione questa che, dunque, ha invertito quel metodo che aveva permesso a Giuseppe La Bella di subentrare in Sala Falcone Borsellino ad Antonino Certa, così come in precedenza aveva permesso a Giuseppe Ruffo di prendere il posto di Valeria Gulotta. Metodo diffuso anche dalle parti delle due liste che fanno capo al primo cittadino, ovverosia Mizzica e Fabio Termine Sindaco, dove Salvino Patti si è dimesso da consigliere per fare spazio a Giuseppe Catanzaro e dove Alessandro Curreri non ha potuto fare l'assessore perché non ha accettato di lasciare lo scranno consiliare.
Con la Lista Ferdinandea, che è la stessa lista che aveva indicato Francesco Sabella, questo metodo è venuto meno. Giuseppe Ambrogio recentemente in un'intervista si era già autoproclamato assessore, cominciando perfino a rassicurare la cittadinanza sul fatto che si sarebbe occupato di tutta la città, e non solo della sua amata Perriera. Tuttavia Fabio Termine non lo ha ancora nominato. Ambrogio che, dunque, è tuttora un assessore congelato. Anzi, il sindaco ha posto alla Lista Ferdinandea (quella, lo ricordiamo, ispirata da Francesca Valenti) la necessità di avere un assessore al Bilancio, non intendendo dunque evidentemente rimpastare le deleghe.
Ambrogio non vorrebbe avere le deleghe del Bilancio. Tutti sanno, insomma, diciamocelo francamente, che in effetti Fabio Termine firmerebbe oggi stesso la nomina di Fabio Leonte. Che, tuttavia, è il secondo della lista Ferdinandea. Che aveva già fatto sapere che non sarebbe stato disponibile a lasciare lo scranno di consigliere comunale. Da qui, poi, l'ingresso sulla scena di Giuseppe Ambrogio, prima tocca a lui. Insomma: la politica fa, la politica disfa.
Mancano pochi mesi a quelle elezioni provinciali (le prime dopo il ripristino degli enti sovracomunali) che Ambrogio aspetta da almeno otto anni. Ci si potrebbe domandare che senso abbia per Ambrogio accettare la carica assessoriale oggi se poi dovrà dimettersi per candidarsi alla Provincia. Ma il diretto interessato al nostro telegiornale replica: "Non è detto che sarei eletto". Evidentemente la carica assessoriale e il mantenimento del ruolo di consigliere comunale sarebbero, per lui, dei paracadute.