il manager non bandisce concorsi e i medici vanno nel privato, questo è un problema". È stato, questo, uno dei passaggi sicuramente più significativi delle riflessioni di Renato Schifani ieri all'Ars all'interno di un convegno sull'emergenza Sanità in Sicilia. La questione dei medici che, per varie ragioni, sicuramente non soltanto di convenienza economica, lasciano le corsie degli ospedali pubblici per andare dai privati, è il tema di fondo di una situazione oggettivamente complessa. Questione, questa, che oltre ad avere indotto il presidente a criticare la quantificazione del numero chiuso per l'accesso alle facoltà di Medicina, ha visto lo stesso Schifani annunciare l'avvio di un confronto con l'Associazione Italiana Ospedalità Privata, conosciuta anche come Aiop, con l'obiettivo dichiarato di provare a concordare con la sanità privata delle soluzioni per aiutare il sistema pubblico a fronteggiare la carenza di personale. "Credo - ha detto il presidente della Regione - che in un momento di crisi e carenza di medici sia legittimo chiedere all'Aiop un momento di bon ton: se il mondo della sanità privata accoglie i nostri primari, e siamo per carità in un libero mercato, un minimo di verifica tra le parti per individuare delle regole è giusto farla, un reciproco aiuto va dato".
E non si è fatta attendere la risposta dei medici della sanità privata. Luigi Triolo, presidente di Aiop Palermo, si è detto disponibile ad una analisi condivisa delle criticità del Servizio sanitario regionale siciliano per comprendere gli errori precedentemente commessi e per trovare soluzioni coerenti e sostenibili". Medici delle cliniche private che si sono impegnati a rendere disponibili le loro strutture per contribuire alla riduzione delle liste d’attesa e alla risoluzione delle problematiche relative all’emergenza-urgenza. Si sa che proprio su questo versante la Regione ha deciso di investire cinquanta milioni di euro. L'investimento più importante è quello da 1,1 miliardi di euro per l'aggiornamento e il completamento della rete ospedaliera siciliana. Quella tuttora in vigore risale al 2019, e contiene anche quel riconoscimento per l'ospedale di Sciacca di Dea di primo livello che, in realtà, e per le ragioni a tutti note, è una vera e propria ferita aperta. "La sanità è un tema delicatissimo che il governo si trova ad affrontare", ha poi detto il governatore.
Schifani ha infine confermato che il 31 gennaio saranno nominati i nuovi manager nelle diciotto Asp siciliane. "Basta proroghe, andiamo avanti", ha detto.