L'assessore regionale alla salute Ruggero Razza ha firmato l'atto d'indirizzo che detta ai manager le regole per trasformare a tempo indeterminato i contratti a termine attualmente in vigore. Stabilizzazione che riguarda, secondo le stime dei sindacati, qualcosa come tremila addetti tra aziende o ospedali. L'atto di indirizzo fissa un termine preciso: entro il 20 febbraio, i manager di Asp e ospedali devono approvare le delibere che danno il via alla stipula dei contratti. L'unico limite sono le risorse finanziarie di ogni Azienda Sanitaria e struttura ospedaliera: ogni amministratore di Asp e ospedale dovrà deliberare le assunzioni insieme ad un piano che dimostri la sostenibilità economica dell'operazione. La possibilità di essere subito stabilizzati è assegnata ai precari in servizio successivamente alla data del 28 agosto 2015. Inoltre, quelli che potranno essere stabilizzati sono prioritariamente quelli dell'area emergenza – urgenza e in generale tutti quelli dei settori medico, tecnico professionale e infermieristico. Ancor prima del via libera da parte dell'assessorato, già nelle settimane scorse molte Asp siciliane, in ossequio alle facoltà concesse ai rispettivi manager da parte dell'assessorato regionale alla salute, avevano già provveduto a stabilizzare diversi lavoratori precari con apposite delibere firmate dai commissari. Era successo al policlinico universitario “Paolo Giaccone” di Palermo ma anche all'azienda ospedaliera “Garibaldi” di Catania. Pochissime, invece, le stabilizzazioni autorizzate all'interno delle strutture che fanno parte dell'Asp di Agrigento, compreso l'ospedale Giovanni Paolo II di Sciacca dove molte figure professionali sono andate via dopo avere trovato l'opportunità di una assunzione a tempo indeterminato presso altre strutture. Una situazione preoccupante che ha spinto nei giorni scorsi il sindaco di Sciacca Francesca Valenti a chiedere un nuovo incontro con il commissario Gervasio Venuti.