ancora una volta interlocutoria, degli 87 lavoratori precari in forza al comune di Ribera. Chiedono da mesi che l'amministrazione individui le risorse finanziarie necessarie a concedere loro un'integrazione oraria di 8 ore, per fare in modo che possano ottenere un contratto da 32 ore settimanali (al momento sono ancora 24, finanziariamente interamente a carico della Regione). Ritengono, i lavoratori, che, da parte dell'amministrazione, la paventata volontà politica non si sia mai trasformata in atti concreti, e che questo non sia più giustificabile. "Eppure senza di noi il comune rischia il collasso, perché al momento i dipendenti ufficiali sono appena una trantina, e tra questi ci sono gli stessi dirigenti", dice Ezio Noto, delegato aziendale della Cgil. Al nuovo incontro di stamattina l'amministrazione era rappresentata dal vicesindaco Augello e dall'assessore al Personale Sgrò. I quali hanno ribadito l'impegno a risolvere il problema, aggiornando il confronto a giovedì prossimo, dopo che sarà fatta un'analisi tecnico-finanziaria. "Pensiamo che sia sufficiente una direttiva del sindaco per avviare la trasformazione del nostro contratto, chiediamo solo dignità", conclude Ezio Noto. In mancanza di risposte la Cgil non esclude uno sciopero. "È nostra intenzione adeguare i contratti", assicura il sindaco Matteo Ruvolo. "Tecnicamente non si tratta di un'integrazione ma di una rimodulazione. È chiaro che dobbiamo preoccuparci dei conti, al momento possiamo proporre ai precari nuovi contratti da trenta ore settimanali".