"Ripartiranno a breve i lavori per la realizzazione di un auditorium all'interno della ex chiesa di Santa Margherita di Sciacca". Lo dice Ignazio Perrone, responsabile dell'ufficio saccense della Soprintendenza ai Beni culturali di Agrigento, nonché nuovo direttore dei lavori.
L'intervento su questo immobile è fermo da due anni e mezzo. Sospensione scaturita da un contenzioso tra l'ente appaltante (la Soprintendenza) e la ditta appaltatrice (l'Associazione temporanea di imprese Cogeca - Presedil di Favara). I lavori, di un costo iniziale di 800 mila euro, hanno richiesto una perizia di variante per nuovi costi, dovuti alla revisione dei prezzi e al ritardo nell'approvvigionamento dei materiali.
"Alla luce degli incontri effettuati con il Dipartimento dei Beni culturali e dell'Identità siciliana - dice ancora Perrone - si ritiene che i lavori potranno riprendere ed ultimati con le risorse disponibili". Tra le opere già completate: la messa in sicurezza del pregevole soffitto in cassettonato ligneo e del portone laterale, il restauro dei cantonali, il rifacimento di intonaci e paramenti murari interni ed esterni, le opere di smaltimento e di eliminazione di infiltrazioni da acque meteoriche, la revisione di manto di tegole e la ripresa di stucchi e volute di transetto e navata.
La ex chiesa di Santa Margherita è un bene monumentale risalente al XIV secolo. Quando è stata aperta al pubblico ha registrato l'interesse dei visitatori, ed è attigua ad un più ampio complesso monumentale, considerato tra i più ricchi di opere d'arte al suo interno, non a caso indicato sede del Museo regionale interdisciplinare di Sciacca, istituito nel 1991 con una legge regionale ma che non ha mai visto la luce. Eppure, nel 2021 l'allora soprintendente Michele Benfari ottenne dalla Regione uno stanziamento di 7 milioni e mezzo di euro per trasformare in realtà una norma approvata più di trent'anni fa. Fondi che non si sono potuti ancora utilizzare e tuttora congelati che rischiano di essere utilizzati per altri scopi.
Tra i tanti ostacoli che hanno impedito la nascita del Museo c'è anche il fatto che il complesso di Santa Margherita, che nei secoli scorsi fu per qualche tempo un ospedale, è tuttora di proprietà dell'assessorato regionale alla Salute nonché sede della Fondazione Pardo, ente istituito una ventina di anni fa dall'allora azienda ospedaliera di Sciacca con finalità di centro di ricerca e studio. È necessario liquidare questa società e risolvere problemi tuttora in sospeso, catastali e immobiliari.
Nell'idea dell'ex soprintendente Benfari, dentro il futuro museo potrebbe trovare posto anche la collezione archeologica di epoca preistorica appartenente al defunto avvocato Primo Veneroso. Collezione dichiarata di eccezionale interesse storico ed archeologico che la famiglia Veneroso si è detta disponibile a donare alla città a condizione di avere un luogo dove ospitarla.