Invasi praticamente a secco ovunque, non solo nel comprensorio di Ribera e nell'agrigentino ma in tutte le province. Un colpo durissimo per le centodiecimila aziende agricole siciliane che, se non potranno irrigare, dovranno dire addio alla produzione di quest'anno. Nel versante occidentale della Sicilia, quello che adesso fa riferimento all'unico Consorzio di Bonifica di tutta l'area, che ora ingloba anche gli ex Consorzi di Caltanissetta e Gela, le aziende colpite dalla siccità sono sessantamila e se non sarà garantita la fornitura idrica per la prossima campagna irrigua, i danni saranno incalcolabili. La situazione peggiore è a Palermo e Agrigento dove la disponibilità d'acqua presente negli invasi, in entrambi i casi è pari a zero. Nel comprensorio che faceva riferimento all'ex Consorzio di Bonifica Agrigento 3, i danni più ingenti si profilano per le arance di Ribera e le pesche di Bivona e, più in generale, in tutta la provincia per gli uliveti. La vicenda ieri è stata al centro di una riunione a Palermo, alla presenza dei vertici dei due Consorzi di Bonifica “Sicilia orientale” e “Sicilia occidentale”. Messo a punto un piano per affrontare l'emergenza e provare a limitare i danni: vista la situazione degli invasi, quasi tutti a secco per la mancanza di piogge, i Consorzi di Bonifica garantiranno l'irrigazione di soccorso solo per piante e alberi da frutto; rubinetti chiusi invece per l'orticoltura. Per domani sera, intanto, è stata convocata a Ribera una riunione urgente presso i locali della Confederazione Italiana Agricoltori, alla presenza di produttori, sindaci e amministratori dei Comuni di tutto il comprensorio e dei parlamentari della zona. Ieri è stata l'amministrazione comunale di Ribera, con il sindaco Carmelo Pace e l'assessore all'agricoltura Domenico Aquè, a chiedere al presidente della Regione Nello Musumeci di attivare l'unità di crisi regionale per fronteggiare l'allarmante situazione idrica che si è venuta a determinare e di farsi carico del problema chiedendo al governo nazionale la dichiarazione dello stato di emergenza.