manifestando la volontà di operare per migliorare gli standard qualitativi dell'offerta sanitaria provinciale. Non sarà facile, tenuto conto delle gravi criticità che registra in questo momento la sanità pubblica in provincia di Agrigento in generale, e dove c'è uno degli ospedali, il Giovanni Paolo II di Sciacca, in grande sofferenza. Non è un caso, per esempio, che dopo la nomina, il nuovo direttore generale sia stato subito sollecitato ad occuparsi immediatamente della questione dell'oncologia dell'ospedale di Sciacca, che rimane indubbiamente una delle più gravi emergenze dopo che è andato via anche l'unico medico che era rimasto in reparto. In attesa di capire la linea che intenderà adottare Capodieci, arrivano delle notizie incoraggianti da un altro reparto che in questi ultimi mesi è stato in grande sofferenza insieme all'oncologia. Stiamo parlando dell'unità operativa di ortopedia del Giovanni Paolo II dove il caso del trasferimento del primario Giuseppe Tulumello da Sciacca ad Agrigento, con delibera dell'Asp poi bloccata dalla Regione Siciliana perchè ritenuta illegittima, ha ulteriormente aggravato nelle scorse settimane una situazione che era già assai critica ancor prima del discutibile provvedimento adottato dalla precedente direzione strategica. Dopo appena 24 ore di operatività del contratto di collaborazione siglato fino al 31 dicembre 2024 con gli ortopedici Salvino Bono e Salvino Carlino, richiamati dal pensionamento, entrambi di Sciacca, presso l'unità operativa è già stato effettuato giovedì scorso un primo intervento in urgenza. Fondamentale l’apporto anche di un altro medico saccense, l’ortopedico Franco Raso dell’unità operativa di Ortopedia del Civico di Palermo, che ormai da qualche mese opera al Giovanni Paolo II di Sciacca nell'ambito della collaborazione sancita dai due ospedali. Si aprono insomma degli spiragli per questa unità operativa. Al momento sono sette i ricoverati, lunedì 5 febbraio sono in programma altri interventi e dal primo febbraio ad oggi sono state svolte una ventina di prestazioni ambulatoriali. Naturalmente tutto questo non basta, è necessario l’arrivo di altri medici per dare maggiore stabilità al reparto che comunque è ripartito grazie all’apporto di tre medici di Sciacca.