assenti nell'aula dell'Ars riunita per affrontare la riforma delle Province. È questo il simbolo di una insofferenza all'interno della maggioranza di governo che sostiene l'esecutivo a guida Renato Schifani.
Maggioranza che adesso sta cercando di risolvere i problemi al proprio interno. Il presidente dell'Ars, Gaetano Galvagno, ha dovuto sospendere la seduta e ha convocato la conferenza dei capigruppo. Galvagno ha poi lasciato Palazzo dei Normanni per recarsi a Palazzo d'Orleans, sede della Presidenza della Regione per un colloquio. Ripresa dei lavori oggi pomeriggio. I deputati delle opposizioni contestano non solo la presunta incostituzionalità della norma che si intende approvare, considerato che la legge Delrio indica le elezioni di secondo livello (quelle che prevedono il voto da parte dei singoli consiglieri comunali), ma anche alcune previsioni del disegno di legge. Il rischio paventato dalle minoranze è che Roma poi possa impugnare la norma. I parlamentari della maggioranza, invece, difendono il testo, pur tra le rappresaglie interne. Prevale comunque ancora l'ipotesi che la legge di riforma possa essere approvata non più tardi della prossima settimana.
La bocciatura con voto segreto della norma salva-ineleggibili sta certamente complicando il cammino verso quella legge che dovrebbe reintrodurre quegli enti sovracomunali che, da quando sono scomparsi, hanno impedito una rappresentaza popolare, pur avendo continuato sostanzialmente ad esistere. Intanto i vertici delle opposizioni (Sud chiama Nord, Pd e M5s) hanno tenuto una conferenza stampa unitaria in cui hanno annunciato di volere costruire un "comitato di liberazione della Sicilia dai comitati d'affari" perché "in ogni segmento dell'amministrazione di questa Regione c'è una visione lobbistica politico-mafiosa e affaristica", un progetto che dovrà partire "almeno due anni prima della scadenza naturale di questa legislatura, lavorando con uno schema ufficiale e trovando la sintesi per coinvolgere territori ed elettori".
"Stiamo dimostrando che il nostro lavoro è sicuramente alternativo a questo governo - ha evidenziato il capogruppo del Pd Michele Catanzaro - C'è una coalizione di destra-centro che rimane in piedi solo per la gestione del potere, non per gli obiettivi e i temi che interessano ai siciliani. Stiamo lavorando proprio su temi specifici cercando di portare i risultati anche fuori dal Parlamento regionale e dimostrare che siamo alternativi a questo governo regionale.