Di più: è entrato a far parte dell'ironia più allegorica. Ma c'è poco da ridere. Perché oltre ad essere un elemento che contraddistingue e valorizza una tradizione ultracentenaria di questo territorio, il Carnevale è anche un fatto inevitabilmente economico, e interessa tanti soggetti: dal comune ai carristi, dagli ambulanti alla società organizzatrice. Ecco perché decidere se fare slittare i giorni originariamente indicati per la manifestazione non era facile. Le previsioni del tempo sono impietose, e indicano un fine settimana con la pioggia protagonista. E allora è stato deciso di rinviare. Con una spalmatura delle quattro giornate originale: primo giorno martedì 13 (che, peraltro, essendo la vigilia delle Ceneri è l'unico vero giorno di Carnevale), poi pausa e infine ripresa con il filotto di tre giorni di manifestazione, da venerdì 16 a domenica 18. Confermata la chiusura delle scuole per disinfestazione da lunedì 12 a mercoledì 14 febbraio. Le decisioni prese dovrebbero avere tenuto conto di una serie di aspetti, a partire da quello meteorologico per finire con gli impegni contrattuali e con la vendita dei ticket d'ingresso.

È stata una riunione lunga e difficile quella che si è svolta per gran parte della giornata di ieri. A negoziare sono stati l'amministrazione comunale, la Futuris (società che si è aggiudicata l'organizzazione della manifestazione carnascialesca) e, naturalmente, le maestranze. Sul tappeto i dubbi e le perplessità in ordine a previsioni meteorologiche tutt'altro che incoraggianti per il primo dei due fine settimana programmati da mesi per il Carnevale edizione 2024, tornato nel suo periodo più o meno tradizionale di calendario. Scelta che naturalmente sta scatenando un nuovo dibattito attorno ad un argomento, il Carnevale di Sciacca, che è un po' la metafora della litigiosità di una città che su questo argomento raggiunge una vis polemica inarrivabile per altri temi, perfino per quelli molto più importanti.