sostiene il governatore Renato Schifani. Dopo che i franchi tiratori, almeno tredici, hanno affossato lo sbandierato disegno di legge che avrebbe dovuto ripristinare le Province con voto diretto, prosegue lo scontro a distanza tra Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia, condito da malumori e veti incrociati. Un clima che viene definito ad alta tensione frutto anche delle scorie lasciate dalle nomine dei manager della sanità e dalla bocciatura, due settimane fa, della legge salva ineleggibili. Una maggioranza, insomma, saltata sulle poltrone da salvare, da occupare o da ripristinare.
Il Presidente Renato Schifani, che le opposizioni hanno invitato a dimettersi, cerca una soluzione per salvare il salvabile e non è escluso il rimpasto di governo, anche se tutto dovrebbe essere rinviato al post elezioni europee, una volta che saranno misurate le nuove prove di forza.
La paura dell'Aula, in questo momento, blocca le altre possibili riforme: la sanatoria sui 150 metri dalla battigia e la riforma dei consorzi di bonifica non arriveranno all'esame dell'ARS se prima non si saranno chiarite posizioni e alleanze.
Per l'assessore regionale all'istruzione Mimmo Turano – raggiunto dal nostro telegiornale - “se qualcuno intende aprire una crisi di governo, faccia pure”.