la protesta di agricoltori e allevatori iniziata lunedì scorso sulla scorrimento veloce Sciacca-Palermo, all’altezza del bivio Gulfa.
«Finalmente piove, per noi produttori agricoli è una buona notizia, e per ovvie ragioni, visto che siamo reduci da una drammatica siccità», dice Gaspare La Marca, leader del Movimento spontaneo dei produttori agricoli della Valle del Belice che aggiunge: «Bisogna continuare la battaglia, dobbiamo pianificare un grosso corteo, con almeno 400 trattori, che culmini la prossima settimana con una concentrazione di mezzi a Palermo, con presidi davanti le sedi istituzionali, tra Palazzo d’Orleans e Palazzo dei Normanni».
Per La Marca «bisogna alzare il tiro della protesta, naturalmente nel rispetto delle leggi sull'ordine pubblico e delle manifestazioni pacifiche. Perché se il governo interloquisce solo con le sigle tradizionali, a partire da Coldiretti, allora vuol dire non avere compreso il reale stato di malessere degli agricoltori. Questo atteggiamento è un affronto nei nostri confronti, perché siamo noi che conosciamo i problemi, che ricadono sulla nostra pelle: in agricoltura non si produce più reddito, la grande distribuzione continua a fare terra bruciata, sostenendo le multinazionali dell’industrial alimentare, mentre l’anello debole della catena siamo sempre noi produttori e i consumatori».