Regione Siciliana per sostenere il comparto agrumicolo, attraverso l’acquisto di arance da trasformare in succhi da destinare a scopi umanitari e di solidarietà sociale. Una misura volta ad aiutare i produttori locali che quest'anno, per via delle alte temperature estive e della siccità, hanno avuto una resa scarsa dei frutti, in gran parte maturati in piccole dimensioni.
La norma voluta dal governo Schifani è entrata nella fase operativa con la pubblicazione dell'avviso rivolto alle organizzazioni di produttori, ai trasformatori di agrumi e ai singoli agrumicoltori.
In realtà i produttori, per il conferimento alle industrie di trasformazione dovranno fare riferimento alle Organizzazioni di produttori che, a tal fine, sono autorizzate ad acquistare il prodotto dai non soci.
Requisito, questo che potrebbe comportare la non partecipazione degli agricoltori del comprensorio di Ribera al bando che scade tra due giorni. Le domande vanno, infatti, presentate entro il 22 febbraio all’apposito indirizzo di posta elettronica del dipartimento agricoltura della Regione Siciliana. Pare che lo stesso Consorzio di Tutela dell’Arancia Dop di Ribera stia approfondendo gli aspetti tecnici dell’avviso regionale
e,in particolare,il requisito di dover far riferimento alle organizzazioni di produttori. Per il territorio riberese, dunque, questa misura regionale potrebbe non produrre alcun beneficio.
Secondo quanto specificato nell’avviso della Regione, inoltre, i partecipanti devono essere in possesso, alla data di presentazione della domanda, dell’iscrizione al registro delle imprese della Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura; devono avere la sede operativa e legale nel territorio della Regione Siciliana; essere in regola con la certificazione antimafia. Ciascun prodotto e passaggio della filiera dovrà essere realizzato in Sicilia utilizzando solo ed esclusivamente materie prime prodotte sul territorio regionale.
Non è ancora chiaro, inoltre, il prezzo stesso delle arance che saranno acquistate, con i 7 milioni e mezzo di euro stanziati nella Finanziaria, per poi essere trasformate in succhi.