che si è celebrata in tutto il mondo mercoledì scorso 21 febbraio. L’uso del Siciliano per gli inni e le recite - dice Lorenzo Salvagio, presidente del Club per l'Unesco di Sciacca - ha arricchito la manifestazione. La creazione di testi originali in siciliano - aggiunge - valorizza e tramanda la nostra lingua madre. Le tipicità del siciliano di Sciacca sono state rivitalizzate con delle composizioni originali che non sono evanescenti come la parlata ma rimangono documentate negli scritti e nei video".
Per Salvagio siamo di fronte a segni tangibili della vitalità della nostra lingua madre siciliana che non è soltanto una parlata ma appunto una vera e propria lingua con regole e lessico specifici, tutti elementi identitari del Carnevale di Sciacca che si connota come vera e propria manifestazione culturale che merita l’iscrizione nella lista mondiale del patrimonio immateriale Unesco, per la quale è stata presentata una candidatura da quasi dieci anni. L’iscrizione nella lista mondiale determinerebbe valorizzazione anche economica, tutela UNESCO e contributi pubblici per il Carnevale.