La società "Sicilia Wind",
che nei mesi scorsi aveva presentato alla Regione Siciliana un progetto per il grande parco eolico "Portella", da realizzarsi tra i comuni di Montevago, Menfi, Santa Margherita di Belice e Sambuca di Sicilia, ha deciso di ridimensionare l'idea iniziale. È stata recepita, in tale direzione, l'opposizione presentata dal sindaco di Montevago e parlamentare regionale di Forza Italia Margherita La Rocca Ruvolo.
Nel corso della seconda conferenza di servizi che si è svolta ieri, la società, come da verbale, ha “deciso di operare una rimodulazione progettuale consistente in una modifica in riduzione del layout di progetto da n. 7 a n. 4 aerogeneratori eliminando le originarie turbine denominate MO01, SM-03 ed SM-04. La nuova configurazione di impianto prevede l’utilizzo di aerogeneratori di potenza non superiore a 7 MW, utilizzando un modello di aerogeneratori con dimensioni plano-altimetriche inferiori rispetto a quelle attualmente previste in progetto”.
Margherita La Rocca Ruvolo, nel ribadire la sua contrarietà al progetto, considerato sovradimensionato, prende atto della decisione della Sicilia Wind: "Abbiamo ottenuto un primo risultato molto importante e per nulla scontato”.
La Sicilia Wind presenterà il nuovo progetto entro 90 giorni. "Tra le criticità del progetto iniziale - spiega La Rocca - abbiamo segnalato l’impatto sull’avifauna protetta e in via di estinzione, in contrasto con gli obiettivi PEARS 2030 e Fit for 55. Gli obiettivi di energie rinnovabili fissati dalle normative regionali, nazionali ed europee - prosegue - sono stati già ampiamente superati, e la realizzazione di un nuovo impianto rispetto a quelli già autorizzati mette a rischio la stabilità della rete elettrica Terna. L'impianto quindi non contribuisce agli obiettivi di decarbonatazione, ed è dannoso per la stabilità del sistema elettrico italiano. Il progetto, inoltre, è in contrasto con vincoli boschivi. Abbiamo anche evidenziato errori nella relazione di impatto acustico, firmata da soggetti non abilitati, e la vicinanza di case ed infrastrutture nel raggio di proiezione delle pale dell'aerogeneratore in caso di incidenti nonché numerose lacune nello studio di impatto ambientale".
Ad assistere il comune di Montevago nella interlocuzione in sede di conferenza di servizi sono stati il capo dell'ufficio tecnico Michele Bono e il consulente ingegnere Mario Di Giovanna".