è scaturita dalla drammatica vicenda di Giulio Zavatteri, il diciannovenne palermitano morto due anni fa di overdose da crack. Da allora il papà di Giulio sta conducendo una battaglia di sensibilizzazione per provare ad evitare che altri ragazzi facciano la fine del figlio. Ne è venuto fuori un disegno di legge all'Ars. La ex 'Iena', oggi parlamentare di Sud chiama Nord, ha provato a rendere il progetto il più possibile 'bipartisan'.
Il crack è un derivato della cocaina facilmente reperibile e dai costi modesti, ma che crea immediatamente dipendenza. La sua diffusione preoccupa sempre di più, e il nostro stesso territorio ne è fortemente interessato. I numerosi giovanissimi morte di overdose a Ribera sono il segnale di una condizione assai preoccupante, che purtroppo però sembra destinata a peggiorare. Anche il territorio di Sciacca è interessato da un fenomeno che mette in grave pericolo i nostri figli. La norma promossa da Ismaele La Vardera punta a valorizzare gli aspetti educativi e della conoscenza e a potenziare i presidi sanitari. Ma è in questo ambito che preoccupa la situazione dei nostri Sert, le sentinelle primarie dell'emergenza droga. I medici andati in pensione non sono ancora stati avvicendati. "Ci sono famiglie che arrivano a sperare che i loro figli vengano arrestati pur di essere sottratti al mercato del crack", denuncia Ismaele La Vardera.
Quella della diffusione del crack è una situazione che merita maggiore attenzione da parte di tutti, non solo da parte di magistrati e forze dell'ordine, ma anche dalle stesse agenzie educative, a partire da scuole e famiglie.