Sono queste le sostanziali ripercussioni politiche nel comune del sindaco Santino Sabella, finito in carcere la scorsa settimana nell'ambito dell'operazione antimafia denominata MONTAGNA. Sabella che nel frattempo è stato sospeso dalla carica dietro provvedimento della Prefettura. I due consiglieri comunali, dimettendosi, hanno voluto simboleggiare la loro distanza dai fatti oggetto delle indagini della DDA di Palermo. Lo hanno fatto durante i lavori del Consiglio comunale straordinario convocato dopo il terremoto giudiziario che ha travolto la piccola comunità. Una vicenda da cui è scaturito anche un dibattito politico. La sfidante di Sabella alle ultime elezioni, la grillina Rosalba Di Piazza aveva chiesto le dimissioni dell'intero Consiglio comunale. Appello che, tuttavia, è stato recepito solo dai due che hanno deciso di lasciare. Ieri il Consiglio comunale e il resto della giunta avevano preso le distanze da qualsiasi forma di intrusione mafiosa, ripudiando e condannando la mafia, pur dicendosi frastornati da quanto accaduto. I componenti del Consiglio hanno dunque preso le distanze da un quadro accusatorio pesantissimo, che si basa anche sulle intercettazioni tra il sindaco Sabella e il presunto capomafia Giuseppe Nugara, risalenti al periodo della campagna elettorale, perfino sulla possibile composizione delle liste.