sono le sensazioni del Comitato civico Patrimonio termale in riferimento alle recenti dichiarazioni di Renato Schifani. Se da un lato l'entusiasmo e la convinzione del governatore in favore del rilancio del termalismo induce a pensare che stavolta la politica regionale intende passare dalle parole ai fatti, il portavoce Nino Porrello non nasconde la sua sorpresa nell'avere appreso che i tecnici regionali sarebbero riusciti in pochissimo tempo ad effettuare una quantificazione di massima delle spese occorrenti per la manutenzione straordinaria dei numerosi immobili che afferiscono al complesso delle terme. Si domanda, Porrello, se la predetta quantificazione di massima sia effettivamente attendibile.
Nel prendere atto dell'orientamento annunciato da Schifani di utilizzare esclusivamente le risorse del Fondo Coesione e Sviluppo, in corso di assegnazione alla Sicilia, il Comitato civico Patrimonio termale non condivide l'ipotesi di escludere Cassa Depositi e Prestiti Sgr e Fondo nazionale del Turismo.
Nel lamentare il mancato coinvolgimento, fino a questo momento, della comunità locale - questione questa per la quale viene chiesto alla Regione di invertire la tendenza - il comitato evidenzia l'esigenza che l'ente proprietario delle Terme (la Regione) faccia tesoro delle linee guida indicate dal professor Faraci dell'Università di Catania per la selezione del partner privato, invita la Regione a non escludere il ricorso a Cassa Depositi e Prestiti, suggerisce a Schifani di intervenire sul complesso termale solo dopo che è stato individuato l’affidatario o gli affidatari privati, quindi con la necessaria sinergia funzionale pubblica-privata nel costo complessivo dell’investimento produttivo necessario al rilancio delle strutture.
Infine, il comitato evidenzia che al punto in cui siamo potrebbe essere opportuno procedere passo dopo passo, superando l'idea di conferire l'intero patrimonio prediligendo il graduale ritorno all'utilizzabilità delle strutture immobiliari e impiantistiche che erano in funzione alla data di chiusura delle terme del 6 Marzo 2015, ovverosia Stabilimento termale, Grand Hotel delle Terme, Piscina sulfurea, Grotte vaporose di Monte Kronio. "Strutture queste che - spiega Porrello - costituiscono il 'nucleo essenziale' attorno al quale poter ricostruire, anche più agevolmente, la perduta identità termale di Sciacca". In quest’ottica il comitato reputa che talune strutture possano essere recuperate agevolmente e celermente all’uso, dando un segnale alle comunità locali e riavviando gradualmente il flusso turistico-termale.