allevatori e pescatori siciliani - dicono gli organizzatori - hanno attraversato le strade del centro a Palermo, per rivendicare la valorizzazione del settore agro zootecnico.
Il corteo, aperto da un trattore simbolo della protesta in tutta Europa, è partito intorno alle11:30 da piazza Marina, per raggiungere piazza Indipendenza, davanti il Palazzo della Regione.
Solo bandiere della Sicilia e un unico striscione con scritto «Rispetto per gli agricoltori.
Producono il cibo che mangi. La terra è vita, difendila».
Campanacci, fischietti e tamburi hanno animato la manifestazione, a cui hanno preso parte anche i sindaci di diversi Comuni, soprattutto delle Madonie, dell'ennese e del nisseno. Sono i comitati spontanei nati in oltre 40 giorni di presidi e cortei territoriali sull'onda delle proteste nate in diversi paesi europei.
I manifestanti hanno anche chiesto un incontro con gli assessori alle Attività produttive, al Territorio e all'Ambiente, all'agricoltura e col presidente della Regione Renato Schifani per consegnare il documento unico regionale di rivendicazioni per aprire un dialogo con la Ragione. Tra le principali richieste dei manifestanti l'adeguamento dei prezzi di vendita dei prodotti proporzionato all'aumento dei costi di produzione, la denuncia dello stato di crisi del comparto, l'aumento dei controlli e l'adeguamento dei parametri di qualità e del regime sanzionatorio sulle merci importate, interventi per contrastare la diffusione di malattie virali negli allevamenti. Ma, soprattutto, l'istituzione di un tavolo tecnico regionale permanente a cui devono prendere parte i lavoratori del settore.