Il piano di razionamento imposto dalla Regione Siciliana in 6 province (tra cui Agrigento) ha già generato le prime conseguenze. Gli invasi sono vuoti, e l'acqua delle sorgenti non è di certo infinita. E così, in un comune come Sciacca, l'erogazione idrica, che in mancanza di acqua corrente è orientata a riempire il più possibile i serbatoi, è passata da un giorno sì e un giorno no ad un giorno sì e due no. Una costanza peraltro non sempre regolare, si fa per dire. Situazione che potrebbe anche peggiorare. Ieri sera se ne è parlato anche durante la seduta del consiglio comunale.
Il sindaco Termine ha detto che martedì prossimo, 26 marzo, ci sarà una nuova assembela dei sindaci dell'Azienda Idrica Comuni Agrigentini alla quale prenderà parte anche il prefetto Filippo Romano. Un'assemblea che preluderà ad un ulteriore vertice stavolta con l'assessore regionale alle Acque Roberto Di Mauro. Il primo cittadino ha ribadito l'esigenza che i comuni soci di Aica si comportino tutti in maniera corretta. Evidentemente il principio solidaristico, contenuto nelle stesse regole dell'autorità d'ambito, secondo cui le sorgenti disponibili devono soddisfare le esigenze di tutta la provincia, può essere accettabile fino ad un certo punto se poi ci sono territori municipali che non hanno ancora versato né la quota parte del prestito ponte della Regione, né la stessa quota sociale.
Non è un mistero che questo principio solidaristico veda il territorio di Sciacca chiamato ad essere il più generoso, visto che proprio questo territorio è tra quelli baciati dalla fortuna, per la presenza di numerosi pozzi. Ma l'acqua di Sciacca deve soddisfare sia la sua popolazione che quella del resto della provincia. Un sacrificio che è giusto ma che, tuttavia, deve vedere tutti i comuni sullo stesso piano degli adempimenti fatti e della correttezza reciproca. Oltretutto nei mesi scorsi Aica aveva annunciato l'avvio di sondaggi geologici specifici per la captazione dal sottosuolo di nuove risorse idriche sul territorio saccense, proprio nella consapevolezza che si tratta di un territorio provvisto di sorgenti che al momento, tuttavia, si disperdono.
Ma oltre la prospettiva c'è una situazione attuale complicatissima. Acquedotti in difficoltà, e la situazione purtroppo rischia di peggiorare ulteriormente. Il piano di razionamento attuale potrebbe essere ancora più stringente nei prossimi mesi. Si annuncia un'estate in emergenza.