finalizzati all’efficientamento e al potenziamento delle fonti di approvvigionamento idrico e delle relative condotte di adduzione per mitigare la crisi che ha già comportato una riduzione del 10% dell’erogazione idrica e rischia di diventare una vera e propria emergenza nei prossimi mesi. Tra gli interventi da realizzare a breve termine c’è la manutenzione straordinaria del pozzo P3 del campo pozzi Grattavoli di Sciacca, che consentirebbe di disporre di circa 50 l/s di acqua da immettere nell’acquedotto Favara di Burgio al servizio di Sciacca e dei Comuni della fascia costiera. Si punta poi sul nuovo pozzo in corso di realizzazione da parte di Siciliacque a Caltabellotta, con ulteriori 75 l/s che si potrebbero immettere nell’acquedotto, e sulla messa in esercizio dei pozzi esistenti in contrada Rocca di Trono a servizio di Lucca Sicula, che contribuirebbero ad alimentare il comune e ridurre la portata prelevata dall’acquedotto Favara di Burgio di 8 l/s.
Il presidente dell’Ati, Domenico Gueli ha annunciato che in attesa della realizzazione degli interventi previsti, verrà avviata una campagna di sensibilizzazione verso un utilizzo oculato della risorsa idrica e che verrà chiesto alla Regione di dotare l’Ambito territoriale ottimale di Agrigento di impianti di dissalazione da utilizzare prevalentemente nei casi di emergenza.
Una emergenza che è dietro l’angolo e che sarà al centro anche dell’assemblea dei sindaci in programma martedì prossimo e alla quale parteciperà anche il Prefetto.
La provincia di Agrigento, anche se la situazione è comune a quasi tutto il territorio regionale, rischia un’estate senza acqua. La stessa città di Sciacca, che pure dispone di notevoli fonti di approvvigionamento che deve mettere a disposizione dell’ambito territoriale, ha già visto allungare i turni di distribuzione. Non più un giorno sì e uno no, ma uno sì e due no e le prospettive sono anche peggiori. A fronte di una carenza di acqua negli invasi dovuta ad una siccità che va avanti ormai da tanti mesi, si assiste però allo sperpero della risorsa idrica lungo la condotta.
L’elenco delle perdite in città ha ormai raggiunto livelli assurdi, dal centro storico alle periferie. E in tutto questo Aica garantisce ( quando va bene) solo due squadre per le manutenzioni.
Una situazione non più accettabile, a fronte di un comune che non solo è sempre stato ligio al dovere sul fronte economico, ma che ha sempre messo a disposizione della collettività agrigentina le proprie risorse idriche. Se poi queste si disperdono lungo la condotta perché non si interviene, a questo punto non è solo un problema della città di Sciacca.