Un provvedimento che punta soprattutto a garantire l’approvvigionamento di acqua potabile ai cittadini, di quella per il comparto agricolo e zootecnico, e per consentire alle imprese di continuare a lavorare e di portare avanti i cantieri nell’Isola.
È questa la decisione presa ieri pomeriggio nel corso della riunione del tavolo tecnico, convocato dal presidente della Regione Renato Schifani, al quale hanno preso parte l’assessore all’Agricoltura, Luca Sammartino e i dirigenti dei dipartimenti interessati.
La situazione è seria – è tornato a ribadire il presidente Schifani – e il supporto dello Stato appare fondamentale non solo per avere le risorse economiche necessarie per gli interventi più urgenti, ma anche come strumento per accelerare le procedure e sostenere il comparto agricolo e zootecnico.
La giunta Schifani,già lo scorso 13 marzo, aveva approvato lo stato di crisi e di emergenza regionale nel settore idrico-potabile fino al 31 dicembre per le province di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Messina, Palermo e Trapani. Prima ancora aveva proclamato lo stato di calamità naturale da siccità severa per l’intero territorio siciliano e lo stato di crisi idrica sia per il settore irriguo sia per la zootecnia. Il 2023, infatti, è stato il quarto anno consecutivo con precipitazioni al di sotto della media storica di lungo periodo e anche i primi mesi di quest’anno, caratterizzati da temperature più alte e scarsità di piogge, hanno confermato questa tendenza.
Regione Siciliana che sta mettendo in atto gli interventi più urgenti nel breve e nel medio periodo, con un cronoprogramma articolato che prevede, tra l’altro, azioni per la rifunzionalizzazione di alcuni impianti di dissalazione già presenti in Sicilia, come quelli di Gela e Porto Empedocle, ma anche per reperire nuovi moduli di dissalazione in grado di aiutare a fronteggiare la grave siccità in atto. Annunciata, infine, una campagna di sensibilizzazione per un uso intelligente dell’acqua.