Gli ultimi arresti effettuati ieri dai carabinieri del Ros hanno permesso di fare ulteriore luce sulla rete di connivenze che ha consentito al latitante di muoversi indisturbato e, negli ultimi anni, di sottoporsi a diversi esami, interventi e cure per il tumore scoperto nel novembre del 2020.
Dalla cattura di Messina Denaro, il 16 dicembre dello scorso anno, le indagini della Dda hanno permesso di arrestare uomini e donne che hanno avuto un ruolo fondamentale nell’assistenza e nel supporto al latitante.
Assieme al boss, alla clinica La Maddalena, venne arrestato il suo autista Giovanni Salvatore Luppino. Poi il 23 gennaio fu la volta del prestanome, Andrea Bonafede, la cui identità è stata utilizzata da Messina Denaro durante gli anni della malattia.
Il 7 febbraio in manette finirono il medico di Campobello di Mazara Alfonso Tumbarello e l’altro Andrea Bonafede, il cugino che aveva svolto il ruolo di postino andando a ritirare nello studio medico tutte le ricette necessarie per le cure di Messina Denaro. Il 3 marzo venne arrestata la sorella del boss, Rosalia Messina Denaro e nello stesso mese, il 16 marzo, le manette scattarono per i coniugi Lorenza Ninfa Lanceri ed Emanuele Bonafede, i vivandieri, coloro che ospitavano il latitante nella loro abitazione di Campobello di Mazara.
Il 13 aprile l’arresto di un’altra Bonafede, la maestra Laura, storica amante di Messina Denaro per poi arrivare al 5 dicembre scorso al provvedimento restrittivo nei confronti della figlia, Martina Gentile.
Il 13 febbraio scorso l’arresto dei figli dell’autista del boss, Antonino e Vincenzo Luppino, e ieri i provvedimenti restrittivi nei confronti dell’architetto Massimo Gentile, del tecnico radiologo Cosimo Leone e dell’operaio agricolo Leonardo Gulotta. Quel che viene fuori è l’importanza delle famiglie Bonafede-Gentile per Matteo Messina Denaro che rappresentavano punto di riferimento secondo una linea di continuità che partendo dal vecchio capo mafia di Campobello di Mazara, Leonardo Bonafede, è proseguita con la figlia Laura e la nipote Martina, coinvolgendo anche i cugini Andrea ed Emanule, e la moglie di quest’ultimo Lorena. C’è poi la famiglia Gentile, quella del marito di Laura Bonafede. L’architetto Massimo Gentile, che avrebbe prestato l’identità al boss e ieri è finito in carcere, è un cugino di Salvatore Gentile, ma la maestra Laura ha tenuto a battesimo i due fratelli Luppino, arrestati dopo il padre. E il tecnico radiologo Cosimo Leone è cognato dell’architetto Massimo Gentile.
Le indagini meticolosamente svolte a partire dall’arresto di Matteo Messina Denaro hanno consentito di ricostruire la rete dei rapporti e delle connivenze, ma i magistrati hanno ancora una volta ribadito l’omertà trasversale che di fatto, allo stato, ha precluso di avere ad oltre un anno dalla cattura notizie spontanee, anche all’apparenza insignificanti. Ad esempio, nessun medico, operatore sanitario o impiegato che abbia dichiarato all’autorità giudiziaria di essersi occupato di quel paziente (Andrea Bonafede), salvo poi scoprire magari che si trattava del latitante più ricercato, per dire quali cure o quale assistenza ha fornito. Eppure Matteo Messina Denaro dal 3 novembre del 2020, quando scoprì di avere il tumore al colon, al 16 gennaio del 2023, giorno dell’arresto, di ospedali, cliniche e studi medici ne ha girati tanti, pure superando le liste di attesa.
Spunta, invece, una nuova donna nella vita di Matteo Messina Denaro, una trapanese che avrebbe frequentato il capomafia nell'ultimo periodo della latitanza. E’ quanto emerso proprio dall'ultima indagine della Procura di Palermo che ieri ha portato all'arresto dei tre fiancheggiatori del capomafia. La donna, che a luglio scorso si è presentata spontaneamente ai carabinieri fornendo importanti riscontri investigativi, ha raccontato di aver conosciuto nel 2015 Messina Denaro del quale, però, avrebbe ignorato la vera identità. I due si sarebbero frequentati negli anni successivi. La testimone ha confermato che il boss andava in giro con una moto "tipo enduro di colore bianco" che, secondo i pm, sarebbe la Bmw acquistata per conto del boss da Gentile nel 2007.