quando si era già diffusa la notizia della avvenuta scadenza al 31 marzo della convenzione tra l'Asp e l'ospedale Civico di Palermo. I direttori generali, Capodieci per Agrigento, e Colletti per l'Asp numero 6, hanno dunque raggiunto un nuovo accordo: convenzione tra gli ortopedici di Palermo e l'unità operativa di Sciacca prorogata al 30 giugno. Due volte alla settimana il dottor Franco Raso, saccense primario del Civico, ma anche altri medici della sua unità, continueranno a venire a Sciacca per le necessarie sedute operatorie per interventi traumatologici e per quelli programmati, comprese le protesi d'anca e l'alta specializzazione ortopedica. Quello che viene fuori è l'evidente tentativo di mettere quella che è possibile definire una pezza su una grave lacuna che riguarda i servizi disponibili al "Giovanni Paolo II".
Sedute operatorie che, dunque, potranno continuare. Ma quello che viene fuori è che da quando è esplosa l'emergenza non è stato fatto niente per potervi rimediare. Una situazione che affonda le radici, sebbene solo in parte, nella discussa vicenda del trasferimento del primario Giuseppe Tulumello da Sciacca ad Agrigento. Provvedimento che, tuttavia, come si ricorderà, fu bocciato dall'assessorato, considerato che il dottor Tulumello era vincitore di concorso al "Giovanni Paolo II", e non al "San Giovanni di Dio". Da lì il ritorno in corsia di due ortopedici in pensione che tuttavia possono gestire solo l'ambulatorio.
I chirurghi ortopedici del Civico vengono a Sciacca nelle ore libere dal loro servizio. Ma se qualcuno pensasse ad una gratificazione economica straordianria si sta sbagliando. A loro viene riconosciuta solo una percentuale del cosiddetto DRG, che classifica le patologie per la loro gravità, estratta dal riconoscimento che l'Asp di Agrigento deve al Civico di Palermo. Diciamocelo chiaramente: se non fosse per la buona volontà di questi chirurghi la sala operatoria per gli interventi di chirurgia ortopedica potrebbe anche restare chiusa.
La questione Ortopedia è paradigmatica di una condizione difficilissima in cui l'ospedale di Sciacca continua a trovarsi. Intanto il Comitato civico per la Sanità continua ad invocare attenzione e rispetto degli impegni, dal Dea di primo livello alla complementarietà tra gli ospedali di Sciacca e Ribera.