per parlare con lui della grave situazione in cui si trova l'assistenza ai pazienti psichiatrici". Questo l'impegno assunto al nostro Telegiornale da Margherita La Rocca Ruvolo a commento della decisione del dottor Luigi Scandaglia, psichiatra del servizio pubblico, di dimettersi dal Centro Salute Mentale del distretto sanitario di Sciacca e dunque dall'Asp, al culmine di una esasperazione personale e professinale per la difficoltà a fronteggiare le necessità con l'organico di operatori sanitari sempre più scarno. L'onorevole La Rocca Ruvolo è una psicologa, e naturalmente ha una sensibilità ancora maggiore rispetto al tema.
Diecimila cartelle ambulatoriali tuttora aperte (e che a questo punto saranno sempre meno gestibili) al Centro Salute Mentale di Sciacca indicano la presenza sul territorio di un problema molto grave, che rappresenta un'autentica emergenza. Attorno alla definizione di malattie mentali peraltro c'è un sistema complesso, che è assasi sbagliato ridurre a considerazioni da vulgata popolare, fatte evidentemente da chi non capisce l'importanza di una questione molto grave, a cui afferisce un numero sempre più alto di utenti. Un problema nel quale si inserisce anche l'aggravamento di patologie come la depressione (a partire dai giovani e dai giovanissimi) che sono state aggravate dal covid.
Situazione a dir poco complessa anche nella gestione delle dipendenze patologiche, un ramo questo di cui non fa parte solo l'abuso di stupefacenti. Ma non è tutto: sullo sfondo c'è anche la complicatissima gestione della neuropsichiatria infantile e della gestione dei malati mentali adulti. Un problema questo che ha visto l'associazione Crescere insieme lanciare un grido d'allarme ribadito al nostro Telegiornale da Rita Montalbano.