Ed è così che un intero territorio comunale, quello di Aragona, nell'agrigentino, ieri è andato nel panico dopo che si era diffusa la notizia di un presunto caso di meningite che aveva colpito un giovane artigiano ventiquattrenne del luogo. I sanitari dell'Area di emergenza del San Giovanni di Dio di Agrigento ne hanno disposto il trasferimento urgente all'ospedale “Cutroni Zodda” di Barcellona Pozzo di Gotto. I sintomi che il paziente presentava sembravano riconducibili alla meningite batterica. Oggi, però, il fratello del giovane sulla sua pagina Facebook ha precisato che non di meningite si trattava ma soltanto di un caso di febbre particolarmente alta, e che già le condizioni del ragazzo sono migliorate. Poi, però, il fratello ha dato libero sfogo ad un attacco nei confronti dei giornalisti che avevano pubblicato quella notizia, accusandoli di “improvvisazione”, invitandoli a non scherzare sulle cose serie, e ad avere cura di informarsi bene prima di creare allarmismo. “Sì – scrive - mio fratello è qui a Barcellona Pozzo di Gotto,ma ciò che gli è successo è stato determinato a causa della febbre alta (riscontrata lunedi dove è stato a casa tutto il giorno) e delle sue difese immunitarie basse che, purtroppo, in quel momento sono venute a crearsi. Noi familiari – aggiunge - abbiamo preso le determinate precauzioni come consigliato dai medici specializzati,informandoci anche del fatto di chi, oltre a noi, avrebbe dovuto prendere la profilassi. Io sono qui con lui e, se vi interessa, sta molto meglio”. Chiunque è contento di questa notizia. In temi di fake news imperanti, è dovere di chi svolge la professione del giornalista con coscienza essere prudenti e precisi. Se, tuttavia, è comprensibile lo sfogo del familiare del ventiquattrenne, è anche vero che questo tanto discusso mondo del giornalismo non merita sempre improperi e valutazioni così impietose. Trattandosi di un dato sensibile, nessuno ha pubblicato l'identità del giovane, ma è evidente che non ci vuole molto, soprattutto in una piccola comunità, a risalire al soggetto. La madre del ragazzo si è lamentata della pubblicazione della notizia al sito agrigentonotizie.it. I colleghi di un altro sito, agrigentoweb.it, hanno chiarito stamattina che la notizia era stata confermata dalla direzione del presidio sanitario e dalla direzione del reparto di epidemiologia del San Giovanni di Dio, significando anche che si tratta di casi che statisticamente ricorrono nell'arco dell'anno. Se, dunque, oggi scopriamo che il caso non esiste, non possiamo che esserne contenti. Che il giovane stia meglio, non possiamo che rallegrarcene. Ciò che purtroppo molti non comprendono è che il giornalismo è il racconto della verità sostanziale dei fatti. L'allarmismo si genera o meno in chi legge solo quello che vuol leggere, in chi vede solo quello che vuol vedere.