e si concluderanno sabato 7 giugno 2025 per complessivi 207 giorni di scuola. Soltanto per le scuole dell’infanzia, il termine delle attività educative è fissato al 28 giugno 2025. Nel periodo compreso tra il 9 ed il 27 giugno 2025 può essere previsto il funzionamento delle sole sezioni necessarie a garantire il servizio. Andiamo alle festività e, dunque, alle giornate di vacanza che, calendario alla mano, offrono poche possibilità di effettuare ponti. Giorno 1 novembre, ricorrenza di Ognissanti, sarà di venerdì e la possibilità di far vacanza anche il sabato è riservata soltanto agli istituti superiori, posto che le scuole di base effettuano la settimana corta.
E anche il 25 aprile che sarà di venerdì. Non va meglio l’8 dicembre, festa dell’Immacolata Concezione, perché sarà una domenica.
Possibile ponte, invece, per la festa dei lavoratori, il primo maggio cade di giovedì e prendendo anche il venerdì si potrà effettuare un lungo fine settimana. L’ultima festività nazionale, quella del 2 giugno, sarà di lunedì.
Nel calendario scolastico c’è poi la festa locale della santa Patrona, Maria SS del Soccorso a Sciacca e il 2 febbraio sarà un sabato.
Passiamo alle vacanze più lunghe. Quelle di Natale sono previste dal 23 dicembre al 7 gennaio, quelle di Pasqua dal 17 aprile al 22 aprile 2025. Il decreto dell’assessore regionale Mimmo Turano fornisce le indicazioni generali, ma i Consigli di Circolo e d’Istituto, in relazione alle esigenze derivanti dal piano dell’offerta formativa e sulla base dell’autonomia scolastica, determinano con criteri di flessibilità gli adattamenti del calendario scolastico che possono riguardare la data di inizio delle lezioni, nonché la sospensione, in corso d’anno scolastico, delle attività educative e delle lezioni prevedendo, ai fini della compensazione delle attività non effettuate, modalità e tempi di recupero in altri periodi dell’anno stesso. Le lezioni potranno articolarsi in 6 o 5 giorni settimanali. A Sciacca la cosidetta settimana corta, dal lunedì al venerdì viene effettuata nelle scuole dell’infanzia, primaria e media, ma pare che questa scelta possa essere fatta, a partire dal nuovo anno scolastico, anche da diversi istituti superiori.