il suo inestimabile patrimonio di idee e valori, a cominciare dalla libertà per la cui affermazione lui ha sacrificato la propria vita. Sono alcune delle parole pronunciate questa mattina agli studenti dell'istituto comprensivo Inveges di Sciacca dall'avvocato Giovanni Chinnici, figlio del magistrato Rocco Chinnici, ucciso dalla mafia nel 1983. Alla figura del padre, Giovanni Chinnici ha dedicato il libro "Trecento giorni di sole, la vita di mio padre Rocco, un giudice scomodo", in cui rievoca i momenti più delicati e significativi della carriera del padre. Sullo sfondo una Palermo tormentata dalla guerra di mafia e addolorata per le morti dei ragazzi a causa dell'eroina. E sul contrasto all'assunzione di sostanze stupefacenti, nella cui attività di spaccio e traffici illeciti si annida la criminalità organizzata, ha puntato l'avvocato Chinnici durante il suo incontro di questa mattina con gli studenti dell'Inveges. Tante le domande che i ragazzi hanno rivolto all'avvocato Chinnici. Perchè Rocco Chinnici era un giudice scomodo, cosa possiamo fare noi giovani per contrastare il fenomeno mafioso, esiste il rischio che la mafia possa tornare alla violenza degli anni passati, hanno chiesto i ragazzi durante l'incontro.