alla carenza di risorse idriche in Sicilia. A Ribera il mondo agricolo è in fermento, anche perché è sfumata anche la possibilità di convogliare l’acqua del Gammauta nella diga Castello, ottenuta a seguito di numerose sollecitazioni e dell’intervento del Prefetto di Agrigento cui i sindaci si erano rivolti.
Purtroppo l'azione di pompaggio si è rivelata da subito non risolutiva, sia per le continue rotture nella condotta sia per l'esiguo quantitativo di acqua nella diga che ha determinato l'interruzione delle operazioni di travasamento fino a quando il livello delle acque non avrebbe raggiunto un quantitativo sufficiente. Peraltro gli agricoltori del comprensorio di Ribera aveva assistito alla beffa di vedere l'acqua della diga Gammauta scorrere lungo il fiume Verdura e perdersi a mare, piuttosto che essere accumulata nella diga nel territorio di Bivona.
La classica goccia che ha fatto traboccare il vaso e che ha portato gli agricoltori riberesi a chiedere ed ottenere una riunione con l’amministrazione comunale nel corso della quale si è deciso di predisporre una mozione di indirizzo da proporre al Consiglio Comunale di Ribera, nel corso della seduta in programma venerdì 19 aprile, e degli altri Comuni del territorio circostante. Mozione che è stata predisposta dall’amministrazione Ruvolo e che contiene alcune richieste specifiche. Innanzitutto l'utilizzo delle risorse idriche presenti nella diga Gammauta primariamente per accumulare quanta più acqua
possibile alla diga Castello attraverso la bretella di collegamento, garantendo il fabbisogno idrico necessario; poi l’ottenimento nel più breve tempo possibile da parte dell’Autorità di Bacino, dei volumi di acqua da assegnare per uso potabile ed irriguo, così da consentire al
Consorzio di Bonifica la programmazione della prossima campagna irrigua e, ancora, la realizzazione, in tempi ragionevolmente brevi, di una ulteriore condotta idrica di collegamento che possa trasferire direttamente l'acqua dalla diga Gammauta alla diga Castello mediante la traversa del Gebbia, permettendo così, una ulteriore modalità di riempimento della diga Castello. Viene, infine, richiesto di mettere in atto tutte le misure possibili per prelevare le acque che scorrono lungo il fiume Verdura, accumulandole negli invasi. Nella mozione si evidenzia lo stato di allarme e preoccupazione del mondo agricolo, in considerazione del fatto che la preziosa risorsa continua a scorrere inutilizzata sull'alveo del fiume Verdura per poi perdersi a mare, mentre le campagne sono in sofferenza e l’economia del comprensorio rischia danni considerevoli.
Si tratta di un’ area in cui ricadono circa 15000 ettari di terreni sottesi,
tra agrumeti, pereti, uliveti e pescheti. Tali coltivazioni alimentano una produzione al lordo di almeno 100 milioni di euro, da raddoppiare se si considera l'indotto commerciale che genera il settore agricolo. La garanzia dell’irrigazione, si evidenzia nella mozione, è fondamentale per non mandare in fallimento l'economia di questo vasto territorio.
Sulla problematica i consiglieri di opposizione: Vincenzo Costa, Pietro Siragusa, Federica e Alfredo Mulè, Mariagrazia Angileri, Giuseppe Ciancimino e Calogero Cibella hanno richiesto oggi l’inserimento del punto relativo alla crisi idrica potabile e irrigua all’ordine del giorno della seduta consiliare di venerdì prossimo, chiedendo a tutte le forze politiche la condivisione della proposta da porre poi all’esame ed approvazione dei sindaci e presidenti dei consigli comunali del comprensorio.
Sull’emergenza idrica a Ribera è stato anche costituito un nuovo Comitato denominato “Insieme per l’acqua” che verrà presentato giovedì 18 aprile, alle ore 10 presso la sala convegni “Giovanni ed Emanuela Ragusa”.