Questo qualcosa in più emerge da una bozza di riparto dei fondi del piano di sviluppo e coesione 2021-2027, quello relativo agli interventi per la crescita e lo sviluppo imprenditoriale denominato “Competitività Sicilia più”, che su una dotazione di 330 milioni di euro prevede di utilizzare 90 milioni di euro per la riqualificazione delle Terme di Sciacca e Acireale. Bozza che è stata pubblicata oggi dal collega Filippo Cardinale, direttore del Corriere di Sciacca, che conferma, dunque, la volontà della Regione Siciliana, proprietaria delle due principali stazioni termali, di investire sulle strutture prima di affidarne la gestione a privati. Il presidente Renato Schifani aveva pubblicamente dichiarato, nelle scorse settimane, di volere utilizzare il fondo di sviluppo e coesione e aveva chiesto una perizia, seppure non dettagliata, sullo stato in cui versano le terme di Sciacca e Acireale. Come si ricorderà, qualche giorno dopo la partecipata manifestazione promossa dal Comitato Civico Patrimonio Termale, erano arrivati a Sciacca i funzionari incaricati di effettuare una ricognizione di massima. Adesso, anche se si tratta di una bozza di investimenti, viene fuori il dato dei 90 milioni di euro che si intendono destinare alla riqualificazione e rifunzionalizzazione dei complessi termali di Sciacca e Acireale per quegli interventi ritenuti urgenti e fondamentali per poterli reinserire nel circuito termale arricchendo e diversificando l’offerta turistica siciliana. Qualcosa in più, dicevamo, ma al tempo stesso è più che mai necessario entrare nel merito delle iniziative che la Regione sta portando avanti. A tal proposito, oggi il Coordinatore del Comitato Civico Patrimonio Termale, Nino Porrello, dichiara che si è in attesa che il Presidente della Regione dia al più presto carattere di ufficialità alla quantificazione del ricorso alle risorse finanziarie del Fondo Coesione e Sviluppo per il rilancio delle Terme di Sciacca. Riteniamo, aggiunge Porrello, che il reperimento di queste risorse finanziarie per il Termalismo siciliano, quindi in primis per Sciacca e Acireale, rappresenti il presupposto favorevole e necessario per l’avvio di un percorso che rimane però ancora tutto da costruire e sviluppare, e nel quale le comunità locali debbono essere adeguatamente rappresentate in quella cabina di regia che il Presidente Schifani ha creato. Insomma, i segnali positivi continuano ad arrivare, soprattutto dalla imponente partecipazione alla manifestazione per la riapertura delle Terme che si è svolta il 6 marzo a Sciacca, ma è necessario capire meglio e nel dettaglio cosa si andrà a fare con i 90 milioni di euro, ammesso che la bozza si trasformi effettivamente in investimenti, soprattutto in considerazione di quello che dovranno essere in futuro le due stazioni termali siciliane, tenendo conto della volontà di affidarne la gestione a privati. E’ in fase di definizione, fra l'altro, il documento che il Consiglio Comunale di Sciacca e l’amministrazione intendono approvare e far approvare ai comuni della provincia, con il quale ribadire con forza la volontà del territorio di far parte della cabina di regia che a Palermo sta decidendo e deciderà il futuro delle Terme. Documento che dovrebbe essere approvato da sala Falcone-Borsellino nella seduta già convocata per il 2 maggio prossimo. Altro passaggio ritenuto fondamentale è quello della riunione con i parlamentari del territorio che dovrebbe svolgersi il 6 maggio.