'La Grande Famiglia' è un atto gestionale degli uffici, io per quanto mi riguarda ho solo applicato la norma, e non ho mai pensato certo di mandare per strada i dipendenti e gli anziani ospiti della struttura". Così ieri sera il sindaco di Menfi Vito Clemente in consiglio comunale ha detto la sua sulla mozione presentata dal gruppo consiliare "Verso Menfi" nell'ambito della vicenda di cui il nostro telegiornale si è già occupato recentemente, quella relativa alla mancata proroga della convenzione stipulata dall'associazione e dal comune nel 1988 per l'utilizzo di un terreno di proprietà comunale sul quale edificare una struttura che, dopo trent'anni, sarebbe diventata di proprietà dell'ente pubblico. "La legge non prevede alcuna proroga", ha ribadito Vito Clemente. Il quale, tuttavia, ha evidenziato che "l'amministrazione è disponibile a prendere in considerazione tutte le possibilità e le clausole garantite dalla legge". Probabilmente si riferisce ad un diritto di prelazione nell'ambito delle procedure per un nuovo eventuale affidamento.
"La Grande famiglia" è un ente morale. La costruzione della casa di riposo fu ultimata nel 1994. È da quel momento che decorsero i trent'anni di concessione. Concessione scaduta lo scorso marzo. La convenzione aveva concesso gratuitamente all'associazione il diritto di superficie. Alla richiesta di accordare continuità all'attività della casa di riposo, attraverso il rinnovo, il comune ha opposto un diniego: "Se la legge avesse consentito la possibilità di una proroga della concessione senza procedere ad un bando pubblico, avrei già provveduto", aveva dichiarato il sindaco.
L'associazione continua a confidare nel raggiungimento di un accordo. In mancanza del quale configura un inevitabile contenzioso civile, tenuto conto anche degli investimenti di manutenzione ordinaria e straordinaria (tutti regolarmente autorizzati dal comune) che negli anni sono stati apportati all'immobile al fine di rendere agevole il soggiorno degli ospiti, dicendosi anche pronta a presentare un ricorso alla giustizia amministrativa.
Il gruppo consiliare 'Verso Menfi', ha raccolto il grido d'allarme dell'ente morale. Evidenziando nella mozione approvata ieri come sia opportuno garantire continuità nella gestione della struttura. Mozione impegna l’amministrazione ad evitare quello che viene definito "quel naturale nocumento che verrebbe ad arrecarsi dalla eventuale interruzione delle attività della casa di riposo".
Ad oggi dentro l'associazione lavorano 22 operatori, mentre un'altra trentina di persone vi svolgono attività di volontariato. Una cinquantina gli anziani che ricevono assistenza, incentivando le proprie relazioni sociali attraverso quotidiane attività ludiche e ricreative, con l'obiettivo di tenerli lontani dalla solitudine, visto che in massima parte non possono essere accuditi dai familiari. Ma l'associazione si occupa anche di assistere disabili che non possono più risiedere presso il proprio domicilio e che necessitano di cure socio-sanitarie, i volontari svolgono assistenza domiciliare a soggetti non autosufficienti e "La Grande famiglia" ha stipulato una convenzione anche con il tribunale di Sciacca rendendosi disponibile all'accoglienza di persone sottoposte al percorso di lavoro di pubblica utilità e alla messa alla prova.
La vicenda ha già generato una conseguenza politica. L'avvocata Delia Mangiaracina, infatti, ha deciso di lasciare il raggruppamento 92013 che l'aveva vista anche tra i candidati alle ultime elezioni a sostegno di Vito Clemente.