per l'approvazione del dissesto finanziario" l'ex sindaca di Menfi Marilena Mauceri. La quale considera doloroso quanto accaduto e teme per le ripercussioni che questa situazione avrà nel futuro. Nel marzo di un anno fa il consiglio comunale aveva varato all'unanimità una procedura di riequilibrio pluriennale. Una soluzione che, sebbene impegnativa, certamente, secondo Marilena Mauceri, "sarebbe stata meno dolorosa e d’impatto per la comunità".
Ex prima cittadina che poi attacca frontalmente il suo successore Vito Clemente, parlando di "maldestri tentativi di addossare la responsabilità del disavanzo all’amministrazione Mauceri". Precisa, così, che la vera causa del disavanzo pari a circa 14 milioni, è da attribuirsi oltre che alla bassa percentuale di riscossione dei tributi, ai mancati congrui accantonamenti a partire dall’anno 2015, data di entrata in vigore dell’armonizzazione contabile. "Non è vero che con il dissesto si ripartirà da zero, anche perché non conosciamo ancora nemmeno il risultato del Rendiconto del 2023", conclude Marilena Mauceri.
Non si è fatta attendere la replica di Vito Clemente, che nega di avere attribuito a Mauceri la responsabilità del dissesto. "Non l'ho mai detto, e non è nel mio stile parlare di chi non è attualmente impegnato nella attività amministrativa o consiliare", dice. Clemente conferma invece di avere rilevato che i revisori dei conti hanno indicato la stada del dissesto in base al disavanzo da 14 milioni di euro indicato nel Rendiconto del 2022. "Ma questo non significa avere dato responsabilità ad alcuno, anzi ribadisco che non siamo alla ricerca di responsabili, che, peraltro, saranno eventualmente individuati e perseguiti dalla Corte dei conti, ma abbiamo il dovere di informare la città che la responsabilità non può certo ricadere sulla attuale nostra amministrazione, che si è insediata da meno di un anno".
Il dibattito politico a Menfi è dunque in pieno svolgimento. E, d'altra parte, un passaggio traumatico come il dissesto finanziario, non poteva non generarlo, e il confronto-scontro sulle responsabilità, tra il detto e il non detto, è destinato a registrare ulteriori strascichi. Tanto più che anche i consiglieri del gruppo 92013, precisano oggi che l'amministrazione ha ereditato e non causato la gravissima situazione economico-finanziaria culminata col dissesto.
L'attacco è poi rivolto al gruppo consiliare "Verso Menfi", accusato di comportamento non istituzionale. Il riferimento, tutt'altro che sottotraccia, è evidentemente alla decisione di alcuni esponenti di abbandonare l'aula e quella di chi è rimasto di astenersi. "Il fatto che l'opposizione abbia preferito non assumersi la responsabilità, secondo Giusi Palumbo, Marisa Gagliano, Valentina Sutera, Michele Interrante e Adriano Mulè Cascio, non cancella o trasferisce ad altri le responsabilità di una non certo piacevole situazione. È stata la prima volta che i 7 consiglieri di opposizione (che detengono la maggioranza in consiglio) non hanno fatto valere la forza dei numeri. Nel rievocare il giuramento che ciascun consigliere pronuncia all'atto dell'insediamento, il gruppo 92013 si domanda polemicamente se il numero legale alla fine sia stato garantito da parte dei consiglieri del gruppo “Verso Menfi” solo per garantirsi la poltrona.