dalla procuratrice di Sciacca Roberta Buzzolani contro la nomina a Procuratore di Agrigento di Giovanni Di Leo. Buzzolani, che concorreva al posto di capo dei Pm della città dei templi, è stata anche condannata alle spese del giudizio. Secondo il Tribunale amministrativo la decisione del Csm di nominare Di Leo “poggiava su di un non illogico giudizio globale sulla personalità del prescelto, nell’ambito del quale è stata apprezzata la sua ampia e più variegata esperienza giudiziaria (per altro, più lunga di sei anni rispetto a quella della ricorrente)”.
“Infatti, il Csm - scrive il Tar nella motivazione del provvedimento - ha considerato che il nominato vanta esperienze sia nel settore civile sia (maggiormente) nel settore penale, avendo svolto funzioni giudicanti e requirenti, in uffici di primo grado e presso la Suprema Corte di Cassazione”.