la revoca della delibera di modifica delle tariffe del parcheggio a pagamento di piazza Mariano Rossi. A proporlo sono oggi i consiglieri comunali Ignazio Bivona, Calogero Bono e Gaetano Cognata. Lo fanno in una nota (che tecnicamente non è un'interrogazione ma indubbiamente ci assomiglia), in cui chiedono di sapere se l'atto in questione contenga provvedimenti finanziari e, quindi, se abbia necessità del parere del dirigente della Ragioneria (parere che evidentemente non c'è) e, infine, se il collegio dei revisori dei conti non ritenga di prenderne conoscenza, esprimendo un proprio parere. La questione è quella finita al centro dell'attenzione nei giorni scorsi con un servizio del nostro Telegiornale, che hareso noto il nuovo sistema di gestione del parcheggio a pagamento, che per il periodo estivo, ossia dall’1 maggio al 30 settembre, prevede che le strisce blu saranno a pagamento anche nelle ore serali e la domenica, dalle 8 alle 14 e dalle 16 alle 24, tre ore più tardi dell'attuale soglia.
Bivona, Bono e Cognata contestano alcune scelte che l’amministrazione comunale ha compiuto nel merito. Non condividono il prolungamento dell’orario di pagamento del parcheggio nel periodo estivo fino alle ore 24,00 e la mancata previsione di una tariffa diversa per i residenti, sottolineando che nel 2020 l'amministrazione Valenti (di centrosinistra come quella tuttora in carica) aveva aumentato le tariffe rispetto a quelle praticate gestore privato. Sull'ultima delibera, che come era prevedibile ha scatenato l'ennesima polemica cittadina, i tre esponenti del centrodestra (Bono e Cognata di Fratelli d'Italia, Bivona della Lista Messina) parlano espressamente di "vizi che - sostengono - inficiano la correttezza della azione amministrativa".
Sarebbe dunque scelta saggia, a loro giudizio, revocarla in autotutela. Evidenziano che pur essendo stata denominata "Approvazione disciplinare parcheggio a pagamento automatico piazza Rossi", la delibera modifica pure le tariffe. Cosa che si verifica attraverso i cambiamenti apportati ai tempi di frazionamento orario, al suo prolungamento e allo stesso abbonamento settimanale, che viene eliminato. Ricordano, così, i consiglieri di opposizione, che il termine di modifica e approvazione delle tariffe, annualmente, viene collegato al termine di approvazione del Bilancio (formalmente scaduto lo scorso 15 marzo). In base alla norma, pertanto, per l’anno 2024 le tariffe non possano essere minimamente stravolte, sottolineano Bivona, Bono e Cognata. I quali sollevano anche ulteriori dubbi sulla stessa competenza della giunta a modificare le tariffe, visto che in Sicilia, a differenza del resto d’Italia, è il sindaco ad avere competenza residuale. La mancanza infine del parere di regolarità contabile della delibera da parte del dirigente del settore Finanziario, per i tre consiglieri costituisce un altro altro vizio che ne inficia la legittimità, perché la norma stabilisce che "su ogni proposta di deliberazione sottoposta alla Giunta e al Consiglio che non sia mero atto di indirizzo, deve essere richiesto il parere, in ordine alla sola regolarità tecnica, del responsabile del servizio interessato e, qualora comporti riflessi diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio dell'ente, del responsabile di ragioneria in ordine alla regolarità contabile".
Avvertono, i consiglieri comunali, che in mancanza di solerte risposta alla loro nota odierna, segnaleranno la questione alla Corte dei conti.