Lo scrive oggi il quotidiano La Sicilia in un approfondimento di Giuseppe Recca. Si tratta di uno sconto previsto dalle norme nazionali per famiglie in stato di difficoltà economica. Lo sconto in bolletta è automatico dopo avere fatto l'attestazione Isee. Si tratta di una delle principali misure dell'Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), istituita con legge dello Stato nel 1995 per garantire la promozione della concorrenza e dell'efficienza nei servizi di pubblica utilità e tutelare gli interessi di utenti e consumatori. E' un concreto aiuto che viene erogato con regolarità dalle società che gestiscono servizi essenziali. In provincia di Agrigento lo ricevono in modo regolare gli utenti del servizio elettrico. Non avviene altrettanto, invece, per gli utenti del servizio idrico in stato di disagio che non vedono quindi ridotto il costo della singola utenza. Viene riconosciuto ai nuclei familiari con indicatore Isee non superiore a 9.530 euro e ai nuclei familiari con almeno 4 figli a carico e indicatore Isee non superiore a 20.000 euro. Aica non ha mai calcolato il bonus sulle bollette e in alcune occasioni le associazioni di consumatori e la Consulta degli utenti hanno rilevato questa anomalia. Due anni fa Aica rispose che c'erano problemi di natura tecnica e che era in corso una corrispondenza con l'Arera per chiarire alcuni aspetti normativi. Ad oggi non risultano evidentemente chiariti, alla luce della dichiarazione rilasciata al quotidiano La Sicilia dal presidente del Cda Settimio Cantone secondo il quale ci sono ancora aspetti che gli uffici non hanno definito. In realtà, sei mesi fa Arera aveva in effetti ricevuto segnalazioni di difficoltà operative e tecniche da parte di vari gestori, fornendo chiarimenti specifici. Ma non sono serviti a sbloccare il riconoscimento del bonus, quello sconto che darebbe una boccata d'ossigeno a tante famiglie, soprattutto in provincia di Agrigento, dove le tariffe idriche risultano essere tra le più care d'Italia. Non è quindi escluso che Arera attivi sanzioni. E sorprende anche il silenzio dei sindaci, soci di Aica, ma prima di tutto istituzioni che dovrebbero tutelare i cittadini.