capitanata dal sindaco, Giuseppe Pendolino, dall’arciprete, don Angelo Chillura, e dal Comitato No antenne. E la protesta è stata rivolta verso l’installazione di nuove antenne, ritenute dannose per la salute pubblica, nel centro abitato, a ridosso delle abitazioni, sopra i tetti dei palazzi, nei giardini e appezzamenti di terreno di privati che per l’affitto ricevono somme di denaro cospicue da parte delle multinazionali del settore delle telecomunicazioni e della telefonia. Le amministrazioni locali nulla possono contro tali installazioni, i sindaci non hanno la possibilità di concedere o no le autorizzazioni. La competenza esclusiva è del governo nazionale che ha già emanato un’apposita norma che permette ai gestori di telefonia mobile di procedere con le installazioni in autonomia, scegliendo luoghi e modalità senza interpellare gli enti pubblici, quali Comune, Provincia e Regione.