Dimissioni simboliche dell'ennesima tegola che si è abbattuta su una sanità pubblica che, dalle nostre parti, è sempre più in gravi difficoltà. Le carenze di operatori sanitari (compresi neuropsichiatri infantili e medici chiamati ad occuparsi di dipendenze patologiche) sono state anche oggetto di lamentele da parte delle associazioni civiche, a partire da quelle che raggruppano le stesse famiglie dei pazienti, che continunano fino ad oggi inutilmente a richiedere maggiore attenzione. Dal 13 Aprile scorso l'ASP di Agrigento ha sospeso il servizio di pronta disponibilità psichiatrica notturna dell'Ospedale di Sciacca, e gli eventuali Tso vengono dirottati all’ospedale “Barone Lombardo” di Canicattì, molto distante da Sciacca, con il conseguente aggravio di lavoro per chi espleta nel territorio questo delicato servizio (Polizia Municipale compresa).
Ora, a prescindere dal tentativo di riaprire bandi di concorso, ricorrendo eventualmente anche agli stessi specializzandi o a quelli argentini (a Sciacca non ne sono arrivati) la situazione è diventata insostenibile. Gli anni della pandemia hanno aggravato una crisi esistenziale, con conseguenze psicologiche che sono sotto gli occhi di tutti. Eppure la sanità pubblica è sempre meno preparata, e siamo costretti a celebrare i bonus psicologo come se si trattasse di una misura eccezionale quando invece è solo un granello di sabbia in quella che sembra una tempesta nel deserto.