e di praticare attività fisica in svariate zone della città, è tornato nelle ultime settimane di grande attualità. Lo testimoniano le diverse segnalazioni giunte anche alla nostra redazione. L'argomento, non a caso, oggi è al centro di una interrogazione presentata dai consiglieri del gruppo misto Raimondo Brucculeri, Maurizio Blò e Carmela Santangelo. Interrogazione che scaturisce dalle varie denunce pubbliche fatte dai cittadini che quotidianamente segnalano aggressioni subite da parte di branchi di cani che girano liberamente in città ed in particolare nel quartiere della Perriera e in via Lido; un fenomeno, viene riportato nell'interrogazione, che sta creando un vero e proprio allarme sociale e rispetto al quale occorre un intervento dell’amministrazione comunale, nonché degli organi preposti, per dare serenità ai cittadini e alle famiglie e trovare la giusta soluzione per eliminare il pericolo, salvaguardando, al contempo, i cani abbandonati. Un fenomeno inoltre, aggiungono i tre consiglieri comunali, che innesca anche una miriade di richieste di risarcimento danni che arrivano al Comune di Sciacca, inoltrate da quanti subiscono danni a seguito di aggressioni da parte di cani randagi che causano anche incidenti stradali, mettendo a rischio l’incolumità di pedoni, ciclisti, motociclisti e automobilisti: per ogni richiesta di risarcimento danni, il Comune è condannato a pagare una media di seimila euro comprensivi delle spese legali. I consiglieri del gruppo misto accusano il sindaco di non avere mosso un dito, rimanendo in assoluto silenzio, a fronte del grave allarme, delle denunce e delle aggressioni, e parlano di disinteresse su questo fenomeno, che ormai dura da tempo, da parte di chi, invece, dovrebbe tutelare la sicurezza dei cittadini. Blò, Santangelo e Brucculeri chiedono pertanto al sindaco di riferire in consiglio comunale durante il question time, quali opportune ed immediate iniziative l’amministrazione intende adottare al fine di contrastare il fenomeno e di relazionare sull’attuale gestione dei randagi, sull’eventuale protocollo d’intesa da stipulare con associazioni di volontariato ed enti pubblici o privati nonché sullo stato di funzionalità ed efficienza del servizio; sollecitano poi l'amministrazione ad effettuare un programma di controllo, con applicazione di sanzioni per chi abbandona i cani; ad avviare una campagna di adozione definitiva con riconoscimento all’affidatario di un contributo annuo a titolo di compartecipazione alle spese di mantenimento, da portare eventualmente in compensazione con le tasse locali; a sostenere progetti e attività volte a favorire l’informazione, la sensibilizzazione contro l’abbandono e l’educazione al rispetto degli animali anche in ambito scolastico, e a procedere con la massima urgenza all’adozione di tutti gli atti amministrativi idonei, al fine d’intervenire al più presto alla rimozione dello stato di pericolo.