con la società privata, la Bono Sea, che a fine anno si era aggiudicata il servizio del piano ARO per i prossimi sette anni. Due mesi dopo l'avvio previsto per il nuovo servizio, siamo dunque al momento della verità. Il Tribunale Amministrativo Regionale ha bocciato quel ricorso, e i ricorrenti non hanno ritenuto di presentare appello al Consiglio di Giustizia Amministrativa. Caso giudiziario chiuso, dunque. Tornano in scena gli uffici. Com'è noto, pur tra le polemiche, il Comune di Sciacca ha scelto di affidare questo servizio in appalto ad una impresa esterna. Altri comuni, invece, come Menfi e Ribera, hanno preferito gestirlo direttamente attraverso la costituzione di apposite società. Il ritardo nel via libera al nuovo servizio ha giocoforza fatto slittare gli interventi di eliminazione delle erbacce dai lotti di proprietà comunale (importanti non solo per ragioni strettamente igienico sanitarie ma anche ai fini della prevenzione degli incendi), nonché quelli di primo intervento di pulizia delle spiagge. Criticità, quest'ultima, alla quale ha rimediato qualche privato titolare di stabilimento balneare o, come nel caso di Antonio Mangia, l'imprenditore che gestisce gli alberghi di Sciaccamare. “Ma adesso siamo pronti”, riferisce l'assessore competente Gaetano Cognata. Piano Aro di Sciacca significa una gestione del servizio rifiuti della durata di 7 anni al costo di circa 25 milioni di euro in totale. Costi che dovranno essere remunerati (dal primo all'ultimo centesimo) dalle tasse dei cittadini. È la legge che lo stabilisce. Ma è un problema, questo, che continua a far discutere, soprattutto perché c'è una vasta fetta della platea di contribuenti che di fatto non paga e continua a non pagare la Tari. Per far fronte a questa emergenza il Comune ha deciso di affidarsi ad una società esterna che dovrà effettuare, attraverso l'utilizzo di un software di ultimissima generazione, l'incrocio dei dati utile a risalire agli evasori fiscali. Ma non tutti sono evasori. Molti, infatti, sono cittadini che pur avendo ricevuto la bolletta non hanno pagato per mancanza di denaro. Ne conseguirà l'iscrizione ad un ruolo esattoriale. Ma questa vicenda è il simbolo di una crisi economica senza precedenti che ha depresso oltremisura il tessuto economico della città. Ma se le cose andassero meglio, ossia se pagassero tutti, magari si pagherebbe di meno. Anche se quando si tratta di rifiuti il problema dei problemi a Sciacca si chiama ancora raccolta differenziata. Il 20% di soglia raggiunta è ancora un risultato insufficiente, e non solo rispetto ad un problema economico, ma anche di sensibilità e di civiltà. Una questione che si conta di affrontare attraverso un incremento della raccolta dei rifiuti col sistema del porta a porta, utile ad alimentare la separazione dei rifiuti tra umido, riciclabile e indifferenziabile. Il piano ARO dunque è dietro l'angolo. L'amministrazione Di Paola ha puntato moltissimo su questo progetto, e ha garantito che dopo gli anni di Sogeir Sciacca avrà risultati straordinari. Vedremo come andrà a finire.-